Da Marco Rubio a Susie Wiles: chi sono i gladiatori mediatici dell’amministrazione Trump
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Donald Trump non si smentisce mai. Dopo il ritorno trionfale sulla scena politica americana, il presidente-eletto sta componendo il suo team di governo con una strategia che mischia spettacolo, fedeltà e un pizzico di provocazione. I nomi scelti per i ruoli chiave non impressionano per esperienza burocratica, ma per impatto mediatico. È una scommessa audace che riflette il carattere del magnate newyorkese: meglio volti telegenici e leali che tecnocrati freddi e distanti. (Secolo d'Italia)
Su altre fonti
"Le differenze tra le nomine di Donald Trump del 2016 e quelle del 2024: oggi il presidente ha scelto con la pancia, non ha fatto nulla per accontentare i critici, è al suo ultimo mandato e vuole semplicemente governare. (Liberoquotidiano.it)
come segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani. Kennedy Jr. (Il Sole 24 ORE)
Ieri sono arrivate nuove nomine in posizioni chiave dell’amministrazione, prima tra tutte l’ufficializzazione di Elon Musk alla guida del Department of Government Efficiency, che non rappresenta una nuova agenzia federale, visto che il ceo di Tesla lavorerà come consigliere del presidente. (ilmessaggero.it)
Joe Biden è partito per il Sud-America, si recherà a Lima per il vertice Apec, dove incontrerà il leader cinese Xi Jinping, e a Rio per il G20. Tempesta di polemiche sulla decisione di nominare alla Giustizia il deputato della Florida Matt Gaetz. (il Giornale)
Con la selezione dei membri del suo governo, Donald Trump conferma che una drastica svolta a destra attende l’America. La forza dei repubblicani al Senato dovrebbe garantire al nuovo presidente il via libera, ma diversi nomi rappresentano una rottura tale che anche nel Gop le perplessità potrebbero farsi strada. (la Repubblica)
Waltz, originario della Florida, ha fatto parte delle forze speciali americane, venendo schierato in Afghanista… Il primo ex Berretto Verde a diventare deputato, e ora anche consigliere per la sicurezza nazionale. (la Repubblica)