Prestiti più vantaggiosi per famiglie e imprese: quanto si risparmia. Dopo la vittoria di Trump possibili novità sui mutui
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Con la riduzione dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea (ma anche della Federal Reserve negli Usa) stanno progressivamente migliorando le condizioni di finanziamento per i prestiti a famiglie e imprese. Contemporaneamente, però, la rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca, vista la sua predilezione per una politica dei dazi, potrebbe creare una nuova spirale inflattiva. Spingendo la Fed ad alzare i tassi di interesse, con possibile effetto a cascata anche sui mutui italiani. (ilmessaggero.it)
La notizia riportata su altri giornali
VENEZIA (ITALPRESS) - Sui dazi "vediamo cosa accadrà, visto che in alte occasioni se n'è parlato ma siamo stati esentati da questo. Dall'altro bisogna dire che l'Europa deve fare l'Europa. Questo è il vero punto debole del più grande mercato al mondo che deve anche difendere le proprie produzioni e cercare di tutelarle sui mercati internazionali. (Il Sole 24 ORE)
Si va dal commercio, messo alle strette dalle minacce di dazi a tutto spiano che rischiano di affossare la crescita Ue, al serrato dialogo tech avviato dai democratici ora in predicato di stop, fino agli investimenti in sicurezza e difesa nel quadro dell'altra organizzazione internazionale di stanza a Bruxelles, cioè la Nato. (ilgazzettino.it)
Prima regola che i leader europei devono darsi per sopravvivere al Trump 2, e magari uscirne meglio di come ci entreranno: non sarà come il Trump 1. A palazzo Chigi lo hanno messo in conto da tempo. Nel 2017 il presidente degli Stati Uniti non aveva dalla propria parte tutto il Partito repubblicano - che peraltro dopo due anni cedette il controllo della Camera dei rappresentanti ai rivali democratici - e la Corte suprema, l’equivalente della nostra Corte costituzionale, non era d’impronta conservatrice (ha provveduto lui, poi). (Liberoquotidiano.it)
La vittoria di Donald Trump mette a repentaglio l'obiettivo di crescita del Pil italiano dell'1,2% nel 2025 e la riduzione del rapporto deficit Pil dello 0,5%, promesso all'Ue e presente all'interno del nuovo documento programmatico di bilancio inviato alla Commissione a ottobre. (Italia Oggi)
Un aspetto, questo, che non è da sottovalutare per Michele de Pascale, alla luce della vittoria di Donald Trump alle elezioni a stelle e strisce. "Le spinte protezioniste e le politiche dei dazi che Trump ha sempre promosso – ha affermato ieri il candidato governatore per il centrosinistra, commentando la rielezione del 47esimo presidente degli Stati Uniti –, creano non poche preoccupazioni per le nostre eccellenze agroalimentari che vedono negli Stati Uniti uno dei principali mercati di export. (il Resto del Carlino)
Secondo la previsione del centro studi di Prometeia al made in Italy la stretta sui dazi annunciata dal presidente eletto Usa Donald Trump in campagna elettorale potrebbe costare dai 4 ai 7 miliardi, arrivando fino a 9 miliardi. (LAPRESSE)