"Abbiamo perso": il premier belga De Croo in lacrime annuncia le dimissioni
L'annuncio è stato fatto da un De Croo visibilmente emozionato che si è addirittura asciugato le lacrime mentre parlava alla platea dei militanti liberali del suo partito della sconfitta elettorale subita e delle sue conseguenze. "Per noi è una sera particolarmente difficile, abbiamo perso", ha detto il primo ministro liberale belga che si è poi complimentato con i partiti della destra fiamminga, veri vincitori della consultazione elettorale nazionale. (la Repubblica)
La notizia riportata su altri media
I vincitori stanno a destra, con il partito nazionalista Nuova Alleanza Fiamminga (N-Va) e all’estrema destra, rappresentata dal movimento separatista Vlaams Belang che ha registrato il miglior risultato di sempre. (EuNews)
Con quasi il 90% dei voti conteggiati, Open Vld è attualmente al 5,9% nelle elezioni federali (8,1% in quelle regionali), in calo rispettivamente del 2,7% e del 5% rispetto alle elezioni precedenti. (OglioPoNews)
Queste elezioni europee hanno non solo decretato quale sarà il nuovo Parlamento che eleggerà il prossimo governo europeo, ma anche vere e proprie crisi politiche in Francia, Germania e Belgio. La disfatta dei liberali nelle elezioni europee, nazionali e regionali che si sono tenute in Belgio hanno spinto il premier alle dimissioni. (Euronews Italiano)
Il premier belga Alexander De Croo (Open Vld) si è congratulato con "i vincitori di queste elezioni , N-va, Vlaams Belang e Vooruit". "E i nostri amici del Mr del Belgio francofono. Per noi è una serata particolarmente difficile, abbiamo perso. (upday IT)
De Croo: "Mi assumo le mie responsabilità, da domani sarò un primo ministro dimissionario. Nel Paese, oltre che per le Europee, si è votato per eleggere rappresentanti federali e locali: il partito del capo del governo è calato in termini di seggi e preferenze, mentre le sigle di destra ed estrema destra hanno guadagnato terreno e sono cresciuti i separatisti. (Sky Tg24 )
Il premier belga De Croo in lacrime annuncia le dimissioni (La Stampa)
