Lo stop a diesel e benzina nel 2035 è “necessario e fattibile”: 50 aziende scrivono all’UE

Lo stop a diesel e benzina nel 2035 è “necessario e fattibile”: 50 aziende scrivono all’UE
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Rinnovabili ECONOMIA

La piattaforma Industry for 2035 chiede di non riaprire il dossier (come vuole invece l’Italia). I limiti emissivi per i veicoli danno un orizzonte chiaro e garantiscono investimenti, argomentano. Solo un’azienda italiana tra i firmatari, la Scame Parre di Bergamo Foto di Zac Ong su Unsplash L’Europa deve mantenere la data del 2035 per lo stop alle nuove auto diesel e benzina. E lasciare così com’è oggi il percorso di avvicinamento. (Rinnovabili)

Ne parlano anche altri giornali

La proposta italiana di anticipare le discussioni attorno alla revisione del bando delle auto endotermiche dal 2026 al 2025 ha scatenato un acceso dibattito tra i Paesi membri dell'Unione Europea. Il ministro italiano Adolfo Urso ha dichiarato di aver ottenuto il sostegno di dieci Paesi, ma alcune cancellerie si sono già defilate, creando incertezza sulla reale portata del consenso. (Tom's Hardware Italia)

«Penso che abbiano fatto il peggio che si potesse fare da tutti i punti di vista» ha dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini, a margine del convengo di Anci Lombardia «Strategie, sfide e prospettive per la tutela e la gestione sostenibile dell'acqua in Lombardia», rispondendo a una domanda sull'annuncio di Stellantis di un cosidetto profit warning sul 2024. (Il Messaggero - Motori)

L’Italia sta facendo pressione sia per anticipare la revisione di un discusso regolamento sulle emissioni nocive delle vetture, sia per posticipare eventualmente la data di entrata in vigore di una messa al bando delle auto a motore termico, oggi prevista nel 2035. (Il Sole 24 ORE)

Stop auto endotermiche, alla fine l’Italia potrebbe restare col cerino acceso in mano

La proposta dell’Italia di anticipare la clausola di revisione per lo stop alle auto a benzina e diesel fa discutere. (Virgilio)

Rivian e Uber, così come IKEA e la società energetica Iberdrola sono state tra le aziende che hanno fatto pressione su Bruxelles affinché mantenesse la rotta. Senza fare marcia indietro. (Motorisumotori.it)

Germania, Francia e Spagna hanno infatti detto no, gettando una bella secchiata di acqua gelida su Adolfo Urso, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy che nei giorni passati aveva annunciato trionfante grandi consensi per la posizione di Roma. (ClubAlfa.it)