Pizzaballa a Betlemme, cartelli "stop al genocidio a Gaza"
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Il Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha fatto oggi (martedi' 24 dicembre) il suo solenne ingresso a Betlemme dove stanotte celebrera' la messa della notte di Natale. Pizzaballa ha attraversato il checkpoint per Betlemme in Cisgiordania, in mezzo al controverso muro di separazione con Israele, e ha salutato i devoti cristiani. Sul palco, da dove ha rivolto un discorso di saluto ai fedeli, c'era un grande cartello raffigurante una donna con la kefiah e un ragazzo, con la scritta "Stop al genicidio a Gaza ora", in inglese ed arabo. (Tiscali Notizie)
Se ne è parlato anche su altri giornali
(Betlemme) Sono i giorni del Natale, sono i giorni di Betlemme, piccola città in Palestina, vicina a Gerusalemme. A Betlemme, si trova la grotta, situata nella basilica della Natività, dove nacque Gesù, diventata, nel corso dei secoli, meta di pellegrini provenienti da ogni angolo del mondo. (Servizio Informazione Religiosa)
Betlemme, in centinaia alla Messa di Natale 25 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
Betlemme, pochi cristiani in preghera nella Chiesa della Natività (Liberoquotidiano.it)
Gaza, di fatto, non esiste più. A Gaza “è tutto distrutto”. A Gaza “la situazione è molto grave”, ma “qualche segno di speranza, di vita, c’è ancora”. Il patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzabella, prova a lanciare un messaggio di speranza pur descrivendo una situazione critica nella Striscia in un colloquio con La Stampa. (LA NOTIZIA)
Lo scrive Padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, nel messaggio in occasione del Natale. “Il Bambino Gesù, avvolto in fasce, viene posto nella mangiatoia. (Valledaostaglocal.it)
Scrivere «macerie» non rende l’idea, il paesaggio lunare ripreso da un’auto è ciò che resta di Beit Lahia, nel Nord della Striscia di Gaza, nient’altro che una prospettiva di polvere, brani di cemento e tondini ritorti, «non che sia così dappertutto, ma insomma», il cardinale Pierbattista Pizzaballa mostra il video e mormora: «Quando entri, la prima cosa che vedi è una distruzione pressoché totale». (Corriere della Sera)