L'albero di Sara Petraglia, la recensione di Federico Pontiggia

L'albero di Sara Petraglia, la recensione di Federico Pontiggia
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

Per fare un albero ci vuole il seme, per fare L'albero pure, alla voce Petraglia. La figlia dello sceneggiatore Sandro, Sara, esordisce alla regia cercando non l'inedito, ma l'inaudito, nell'autobiografismo più o meno mascherato e nel cocaine-of-age, più che coming. Almeno sull'edito esibisce chiaro coraggio: cosa c'è oggi di più (luogo)comune di Pigneto, Napoli, coca e omosessualità? Dritto per dritto, l'infilata della storia piatisce novità al racconto, e Petraglia, già fotografa, ci si prova e ammannisce uno stile fresco, adesivo, scanzonato fino allo scazzato - ma irrimediabilmente borghese. (cinematografo.it)

La notizia riportata su altri giornali

La vita che gira, come non ti aspetti, tra il Mandrione e la Casilina Vecchia. In mezzo alla strada, uno di quei pini di Roma che, come cantava Venditti, "La vita non li spezza". Scorcio unico, scenografico, romantico nella sua sfumatura tipicamente romana. (Movieplayer)

Nel programma di martedì 22 ottobre alla Festa del Cinema di Roma le proiezioni di Longlegs, L'albero diretto da Sara Petraglia e Spirit World di Eric Khoo. (Movieplayer)

Scritto e diretto dal figlio di Anthony Perkins, Osgood, a sua volta attore e apprezzato regista horror (February, Gretel e Hansel), ecco Longlegs con protagonisti Maika Monroe, Nicolas Cage, Blair Underwood e Alicia Witt. (The Hot Corn Italy)

L’albero di Sara Petraglia: “È importante parlare di dipendenze senza stereotipi”

Dopo la straordinaria campagna virale che ne ha preceduto l'uscita americana, uno degli horror più acclamati degli ultimi anni fa il suo debutto anche in Italia. E, anche senza considerare le aspettative, non delude affatto. (ComingSoon.it)

Pubblicazione: 22 ottobre alle 22:54 (BadTaste)

Sara Petraglia (figlia dello scrittore, regista e sceneggiatore Sandro Petraglia) presenta alla Festa del Cinema di Roma in concorso la sua opera prima, L’albero. (Cinematografo/Adnkronos) – Un ritratto forte, originale e graffiante dei ventenni di oggi, tra sogni, amore, speranza, infelicità e dipendenza. (cinematografo.it)