Perché Israele usa la carta dell'«attacco sorprendente»: l'obiettivo di destabilizzare l'Iran in attesa del blitz

Perché Israele usa la carta dell'«attacco sorprendente»: l'obiettivo di destabilizzare l'Iran in attesa del blitz
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Corriere della Sera ESTERI

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato: «Il nostro attacco (contro l’Iran) sarà letale, preciso e soprattutto sorprendente». La frase è stata pronunciata davanti ai militari dell’Unità 9900, il reparto che raccoglie dati sul campo, informazioni satellitari e le ricognizioni degli aerei-spia. Un «sapere» poi trasferito a chi deve colpire. Un discorso che ha subito catturato l’attenzione. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

Damasco: “7 persone rimaste uccise nel raid di ieri, anche donne e bambini”. Gli Usa non informati” (Il Fatto Quotidiano)

Un colloquio di circa 30 minuti che ha toccato vari punti, tra cui l'offensiva in Libano ma soprattutto la pianificazione della risposta all'Iran: il contenuto della telefonata, però, resterà classificato (il Giornale)

Benjamin Netanyahu parla con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, intanto Israele continua a preparare l'attacco all'Iran che sarà "letale, preciso e soprattutto sorprendente". Il colloquio tra il premier israeliano e la Casa Bianca era considerato un passaggio obbligato prima della risposta, data per certa, all'attacco con quasi 200 missili che l'Iran ha sferrato la scorsa settimana. (Adnkronos)

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Il direttore ricerca del think tank Uani, Daniel Roth: «Colpire i siti nucleari. (La Verità)

Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà oggi per votare sulla risposta del paese all'attacco missilistico dell'Iran. Intanto, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto che la ritorsione di Israele contro l'Iran per il bombardamento missilistico della scorsa settimana sarà "mortale, precisa e sorprendente". (il Dolomiti)

Il secondo, un attacco ai siti petroliferi, rischia di scatenare nell’area una pericolosa guerra del greggio e incontra la netta opposizione di Joe Biden, impegnato in campagna elettorale: un rialzo dei prezzi del carburante a un mese dalla presidenziali sarebbe un’arma potentissima consegnata nelle mani di Donald Trump. (Il Fatto Quotidiano)