Il caso Belle Steiner svela il lato oscuro della giustizia: innocenza o colpevolezza in un processo mediatico?
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In un mondo cinematografico in cui la fusione tra arte e realtà diventa sempre più intricata, il film “Il caso Belle Steiner” di Benoît Jacquot solleva domande profonde su giustizia, morale e la fragile linea tra innocenza e colpevolezza. Questa pellicola, basata su un romanzo di Georges Simenon, è diventata oggetto di dibattito non solo per la sua trama avvincente, ma anche per le polemiche che hanno circondato il suo regista. (SofiaOggi.com)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il professore Pierre e la moglie Cléa ospitano in casa loro la giovane Belle, figlia di amici stretti, per permetterle studiare in città. Ma quando la ragazza viene trovata morta nella sua stanza, Pierre diventa il maggior sospettato per il suo omicidio. (MadMass.it)
La loro routine viene sconvolta quando Belle, la figlia di un’amica che ospitavano, viene trovata morta in casa loro. Sottoposto a interrogatori umilianti, emarginato dai colleghi e giudicato dall’intera comunità, si ritrova intrappolato in una spirale di sospetti e ostilità. (Cinecittà News)
Il 13 marzo arriva nelle sale cinematografiche italiane Il caso Belle Steiner, film ispirato al romanzo La morte di Belle di George Simenon (pubblicato, come le altre opere dello scrittore belga, da Adelphi con la traduzione di Laura Frausin Guarino). (Il Libraio)
“Il team realizzativo del film condanna ogni forma di molestie e aggressione, affermando la propria solidarietà alle vittime e alla possibilità che parlino di qualcosa che hanno taciuto per molto tempo”. (Il Fatto Quotidiano)
Tratto dal romanzo La morte di Belle di Georges Simenon (in Italia edito da Adelphi), da giovedì 13 marzo al cinema c'è Il caso Belle Steiner, il film diretto da Benoît Jacquot che - nei panni di una coppia la cui vita verrà sconvolta da un misterioso omicidio - vede protagonisti Guillaume Canet (lo scorso dicembre al fianco di Alba Rohrwacher ne Le occasioni dell'amore) e Charlotte Gainsbourg. (Vogue Italia)
In una società dove è estremamente facile insinuarsi nelle vite altrui, condividere ogni esperienza con un semplice click e giudicare sommariamente ciò che accade dietro le porte chiuse, come si può uscire immacolati quando si è coinvolti in uno scandalo? È il dilemma di Pierre, l’enigmatico protagonista de Il caso Belle Steiner, il nuovo film del regista francese Benoît Jacquot, che si trova improvvisamente escluso dalla vita sociale della piccola città di provincia in cui vive perché principale sospettato di un misterioso caso di omicidio. (Spettacolo.eu)