La NATO ha 75 anni. Purtroppo non se li porta benissimo

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(di Antonio Li Gobbi ) Con una certa sofferenza, abbiamo recentemente visto a Washington come l’età avanzata e la confusione degli obiettivi possano oggi far apparire inconsistente e disorientato anche chi per decenni è stato un grande protagonista della politica internazionale. No, non mi riferisco al presidente Joe Biden, bensì all’Alleanza Atlantica che, in questi giorni con il Summit (ovvero il “Vertice dei capi di Stato e di Governo”) di Washington, ha inteso celebrare il suo 75° compleanno. (Difesa Online)

Se ne è parlato anche su altri media

di Federico Petroni La Nato a settantacinque anni è un’organizzazione in cerca d’autore. Gli Stati Uniti hanno da tempo chiarito di non avere i mezzi e la volontà politica di fare la guerra in Europa per non rischiare di scoprirsi in Asia. (Limes)

Il 75° anniversario della Nato mi stimola a ripercorrere il ruolo che l’Alleanza atlantica ha avuto per l’Italia nella Repubblica. Nel 1949, quando il governo di Alcide De Gasperi aderì al Patto atlantico, il mondo era diviso in due blocchi contrapposti che ruotavano intorno agli Stati Uniti e all’Unione Sovietica. (L'HuffPost)

Mentre l’ottuagenario Joe Biden confonde i nomi di amici e nemici, l’Alleanza Atlantica – arrivata a 75 anni – diffonde un video celebrativo che si apre sulla domanda ‘cosa significa Nato?’. Un breve clip denso di immagini accattivanti: militari e civili nell’espletamento dei propri compiti quotidiani in un crescendo musicale nella grande comunità che sostiene l’Ucraina contro l’aggressione. (il manifesto)

«Nuove difese aeree» a Germania e Italia, è la Nato che riparte

Lo svolgimento e l’esito del recente vertice dei 75 anni della Nato a Washington mi ha fatto tornare in mente la prognosi sulla “seconda Guerra Fredda” che Johan Galtung, il fondatore dei Peace Studies, gli studi internazionali per la pace ispirati alla triade diagnosi-prognosi-terapia, aveva fatto negli anni 2000, alla luce della “megalomania di avere tutto il mondo come propria sfera d’interesse” da parte di chi si considerava – e si considera – il “vincitore” della “prima Guerra Fredda”. (Il Fatto Quotidiano)

Ma, chiunque vinca le prossime elezioni Usa, la priorità americana non sarà l’Europa. L’Alleanza non è mai stata così compatta di fronte a un nemico esterno. (24+)

«La Nato rimane il forum transatlantico unico, essenziale e indispensabile per consultarsi, coordinarsi e agire su tutte le questioni relative alla nostra sicurezza individuale e collettiva». Nelle prime righe della relazione conclusiva del summit di Washington per i 75 anni della Nato si legge una dichiarazione programmatica che non lascia adito a dubbi sul futuro prossimo dell’Occidente. (il manifesto)