Gimbe: grave crisi del Servizio sanitario nazionale. L’autonomia differenziata innescherà il disastro

Gimbe: grave crisi del Servizio sanitario nazionale. L’autonomia differenziata innescherà il disastro
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Agenzia askanews SALUTE

Roma, 8 ott. – ‘La grave crisi di sostenibilità del SSN è frutto anzitutto del definanziamento attuato negli ultimi 15 anni da tutti i Governi, che hanno sempre visto nella spesa sanitaria un costo da tagliare ripetutamente e non una priorità su cui investire in maniera costante: hanno scelto di ridurre il perimetro della tutela pubblica per aumentare i sussidi individuali, con l’obiettivo di mantenere il consenso elettorale, ignorando deliberatamente che qualche decina di euro in più in busta paga non compensano certo le centinaia di euro da sborsare per un accertamento diagnostico o una visita specialistica’. (Agenzia askanews)

Ne parlano anche altri media

La sanità pubblica italiana ‘scricchiola’: il personale scarseggia (o si dà alla fuga), le diseguaglianze Nord-Sud si acuiscono, sale la spesa delle famiglie, costrette a pagare di tasca propria un numero crescente di prestazioni, oppure – in 4,5 mln – a rinunciare alle cure, spesso per problemi economici. (Fortune Italia)

Il dato emerge dal settimo rapporto Gimbe sul Servizio sanitario nazionale all’interno del quale sono raccolti dati, analisi, criticità e proposte che vanno dal finanziamento pubblico alla spesa sanitaria, ai livelli essenziali di assistenza all’autonomia differenziata, dal personale alla missione salute del Pnrr fino al piano di rilancio del Servizio sanitario regionale. (Quotidiano online)

Tra carenza di personale, liste d’attesa infinite, pronto soccorsi sovraffollati e un inaccettabile divario tra Nord e Sud, il nostro Servizio sanitario nazionale (Ssn) è vicinissimo a esalare il suo ultimo respiro. (la Repubblica)

Schlein (Pd): “I 4,3 mld della riforma Irpef vadano alla sanità”

La fotografia della sanità pubblica nel settimo rapporto pubblicato da Fondazione Gimbe Sistema vicino al punto di non ritorno (Friuli Oggi)

Secondo l’Istat sono 4,5 milioni di italiani che rinunciano alle cure e ben 2,5 milioni sono coloro che lo fanno non potendone sostenere le spese. L’evidenza del danno fatto negli anni dalle liste di attesa, che di fatto hanno tagliato fuori gran parte della popolazione dall’assistenza che secondo l’articolo 32 della Costituzione, dovrebbe essere garantita ai cittadini, è sotto gli occhi di tutti” dichiara in una nota il segretario nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano. (BlogSicilia.it)

08 OTT Schlein (Pd): “I 4,3 mld della riforma Irpef vadano alla sanità” (Quotidiano Sanità)