Napoli, aggressioni in ospedale: la protesta dei medici davanti al Cardarelli

Napoli, aggressioni in ospedale: la protesta dei medici davanti al Cardarelli
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La Repubblica SALUTE

Sit-in di protesta dei medici davanti all'ospedale Cardarelli di Napoli dopo le ultime aggressioni ai sanitari in pronto soccorso. "Siamo obiettivi sensibili, il governo protegga gli ospedali", chiede il chirurgo del Cardarelli, Eugenio Gragnano. "La gente ha paura, non si trovano più medici e infermieri per il pronto soccorso", aggiunge Bruno Zuccarelli di Assomed. (La Repubblica)

Su altre testate

Dopo i fatti di Foggia, a cui si è aggiunta anche l’aggressione di questa mattina a Cagliari, la ASL di Nuoro ha annunciato una “tolleranza zero” nei confronti delle aggressioni ai sanitari. In particolare, è intervenuto il direttore generale della ASL di Nuoro, Paolo Cannas, che ha affermato: “Chiunque accede in un pronto soccorso deve aver rispetto del luogo e di chi ci lavora. (Cagliaripad.it)

“Quest’estate è stata contrassegnata da troppe aggressioni all’interno delle strutture ospedaliere. Episodi che purtroppo si sono verificati anche sul nostro territorio”, inizia un intervento del consigliere comunale capogruppo al Consiglio comunale di Siena di Fratelli d’Italia, Bernardo Maggiorelli, sulle aggressioni all’interno degli ospedali. (SIENA FREE)

“Uniti contro le aggressioni”. (Sky Tg24 )

Aggressioni in ospedale, medici e sanitari in protesta oggi a Foggia

Leggi tutta la notizia Situazione ingestibile presso il centro penitenziario di Napoli Secondigliano, dove da circa quattro mesi sono state ubicate le detenute donne a seguito della chiusura momentanea della casa... (Virgilio)

Tolleranza zero contro le aggressioni ai sanitari, in particolare nel Pronto Soccorso, e maggiore rigore e severità anche quando gli attacchi sono verbali e sfociano in campagne di odio sui social (in particolare Facebook), se travalicano la legittima critica garbata e circostanziata. (L'Unione Sarda.it)

“Per garantire la sicurezza dei pazienti è necessario promuovere, oltre ad un miglioramento dei processi diagnostici, una maggiore cultura della tutela del personale sanitario. Chi aggredisce medici, infermieri, operatori, volontari impegnati al fianco di chi soffre, di fatto compromette la possibilità che le persone assistite possano ricevere le terapie necessarie”. (Croce Rossa Italiana)