La testimonianza da Aleppo: “L’esercito di Assad si è subito dissolto. Noi chiusi in casa”
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La prima battaglia di Aleppo durò quattro anni, con i jet russi e i miliziani filoiraniani a dare man forte agli assadisti, l’assedio più lungo e sanguinosa della guerra civile e globale siriana, migliaia di morti, eccidi di massa. La seconda battaglia di Aleppo è durata poche ore ed è finita con i ribelli di Idlib a distribuire pane gratis in centro città. «L’esercito di Assad si è dissolto in … (la Repubblica)
Su altre fonti
I due si sono incontrati proprio per discutere di quanto sta avvenendo in Siria, e "nel corso del colloquio hanno espresso profonda preoccupazione per la pericolosa escalation della situazione a causa dell'incursione terroristica di gruppi armati nelle province di Aleppo e Idlib". (Liberoquotidiano.it)
Un tentativo di colpo di Stato sarebbe in questo momento in corso nella capitale della Siria Damasco. A riportare la notizia è la maggior parte dei media turchi, che pubblicano anche video di esplosioni e scontri nella capitale siriana che, affermano, sarebbero riconducibili all'ammutinamento di una parte dell'esercito. (Secolo d'Italia)
I ribelli si sono preparati da mesi, accumulando armi, intensificando l’addestramento. (Corriere della Sera)
La Siria nel caos tra guerra civile e voci di golpe, con l'offensiva dei ribelli che scuote il regime di Bashar al-Assad, che promette una reazione fino alla sconfitta dei terroristi. Le forze jihadiste filo-turche continuano ad avanzare nella campagna settentrionale della provincia di Hama, nella Siria centrale, dopo aver conquistato territori chiave nelle province nord-occidentali di Aleppo e Idlib, secondo le news e gli aggiornamenti forniti dall'Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR). (Adnkronos)
Alcune hanno identità millenarie, come la confessione alawita a cui fa capo il dittatore Bashar al-Assad; altre spuntano all’improvviso, come il consorzio armato di Idlib. La guerra civile siriana è un caleidoscopio di violenza: geometrie mutevoli di fazioni politiche, religiose o tribali che rispondono a logiche interne o a interessi stranieri. (la Repubblica)
Un invito formale a entrare nella Nato è quello che chiede per lettera il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, alla vigilia di un vertice dell’Alleanza che si terrà la prossima settimana a Bruxelles. (ilmessaggero.it)