Agroalimentare: i dazi mettono a rischio il fatturato del comparto artigiano

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Ipsoa INTERNO

L’introduzione dei dazi da parte dell’amministrazione Trump sarebbe un duro colpo per il settore agroalimentare italiano, in particolare per i prodotti artigianali, già caratterizzati da costi di produzione più elevati e da una posizione di svantaggio competitivo rispetto ai prodotti industriali. La CNA Agroalimentare sottolinea che la politica protezionista penalizza fortemente il vero Made in Italy, che si fonda sulla qualità e sulla tradizione delle lavorazioni artigianali, mettendo a rischio il fatturato di molte piccole e medie imprese del settore. (Ipsoa)

Ne parlano anche altre fonti

Escludere vino e alcolici dalla disputa commerciale legata ai dazi su acciaio e alluminio. Sul tavolo del ministero degli Esteri è arrivata, preoccupata, la richiesta dell'Unione italiana vini che, con il suo presidente Lamberto Frescobaldi e il segretario generale, Paolo Castelletti, ha incontrato il ministro Antonio Tajani. (Gambero Rosso)

Che parla di “effetti rilevanti sul nostro Paese” dalla guerra commerciale che Trump è pronto a innescare anche con l’Ue. I dazi del presidente Usa avrebbero dovuto risparmiare il nostro Paese. (LA NOTIZIA)

Fermi tutti. La minaccia dei dazi Usa al 200% sui vini europei sta già avendo le prime conseguenze: lo stop agli ordini per evitare che ai vini in transito o in procinto di partire vengano calcolate le nuove tariffe. (Gambero Rosso)

Dopo la raccolta firme per scongiurare nuove tariffs, Ben Aneff, membro del Board of Directors della U.S. Wine Trade Alliance, ha invitato ufficialmente le aziende importatrici americane a «sospendere immediatamente tutte le spedizioni di vino, liquori e birra provenienti dall’Unione Europea». (WineMag.it)

L'appiattimento di Parigi, di Berlino e di Roma sulla linea britannica tradizionalmente anti-russa, il dinamismo di Londra nel convincere la UE al riarmo globale e strategico per una difesa un giorno indipendente dagli Usa, il premier Starmer che si fa fotografare in divisa militare come fossimo nel 1939 ci deve far riflettere su un dato di fatto che può non piacere a tutti ma che appare oggettivo e non facilmente scalzabile nel breve e medio periodo: il Regno Unito resta una grande potenza mondiale con una presa molto forte sull'Europa continentale occidentale. (Il Giornale d'Italia)

«Nel 2024, oltre il 48% del valore dell'export italiano è stato indirizzato al di fuori dell'Ue, una quota superiore a quelle tedesca, francese e spagnola. Èquanto suggerisce un'analisi svolta dall'Istat in un focus contenuto nella nota sull'andamento dell'economia. (Corriere della Sera)