Eterno visionario, cosa sapere sul film di Michele Placido su Luigi Pirandello
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A proposito di Eterno Visionario, Michele Placido ha raccontato d'aver voluto raccontare la storia di Luigi Pirandello con un film dal repiro internazionale, pensato per pubblici diversi. Ma, soprattutto, ha voluto mostrare lo scrittore e drammaturgo per ciò che era, senza indulgenza, perché è poi quello il modo migliore per onorarlo. Della sua figura, Pirandello si è innamorato da giovane, quando frequentava l’Accademia d’Arte drammatica. (Sky Tg24 )
La notizia riportata su altre testate
Ci sono i registi Fausto Brizzi e Luca Manfredi, con la produttrice Alessandra Infascelli, e lo stesso Placido con la bella figlia Violante, in corto abito nero su tronchetto in tinta e tracolla, e calda giacca di lana, sui toni del marrone, per arginare i primi freddi. (ilmessaggero.it)
Placido utilizza Pirandello per decifrare il caos di oggi di Alberto Crespi La Repubblica In un periodo di identità frantumate e di crisi di valori, occorre ritrovare nel passato le figure di riferimento per orientarsi nella bufera: non è un caso che stia andando benissimo un film su Enrico Berlinguer. (MYmovies.it)
Un Pirandello molto lontano da quello che abbiamo imparato a conoscere attraverso i testi scolastici, un uomo con una vita complessa e per nulla facile, che conosce sofferenze, insuccessi e inadeguatezze prima di arrivare all’apice di una carriera straordinaria già in vita (una fortuna che molti altri grandi non hanno avuto), con il riconoscimento del premio Nobel nel 1934. (Today.it)
Nel film, in uscita al cinema il 7 novembre con 01 Distribution, il regista racconta vita privata e segreti della famiglia Pirandello, tra il rapporto sofferto con la moglie Antonietta Portulano, la ricerca ossessiva di un’arte che mira ad abbattere il confine con la vita, l’amore proibito per Marta Abba e la complessa relazione con i figli Stefano, Lietta e Fausto. (Giornale di Sicilia)
Ha intercettato sogni e umori dei boomer (Marrakech Express e Happy Family di Gabriele Salvatores). È quasi un compagno di viaggio. (Donna Moderna)
Mentre un treno lo sta portando a ricevere il Nobel nel 1934, a ritroso si ripercorrono alcuni momenti del suo privato. Michele Placido ci regala un bel ritratto dello scrittore siciliano, scavando nella sua anima tormentata. (LA NAZIONE)