Siria, le milizie filo iraniane entrano nel Paese. Aumentano le vittime civili
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Vatican News Continua al rialzo la conta delle vittime provocate degli scontri in Siria tra l’esercito di Bashar al-Assad e le fazioni armate guidate dai miliziani jihadisti di Hayat Tahrir al Sham, classificato come gruppo terroristico dalle Nazioni Unite e dall’Unione europea. I morti sarebbero ad oggi 446, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, tra loro si contano 61 civili, 11 dei quali uccisi nelle ultime ore in raid aerei siriani e russi che hanno colpito il nord ovest siriano, compresi un campo per sfollati e la città di Idlib (Vatican News - Italiano)
Se ne è parlato anche su altri media
Nell’intricata crisi siriana avrebbero fatto irruzione anche gli Stati Uniti: nella tarda serata del primo dicembre, infatti, caccia americani avrebbero colpito postazioni e veicoli delle milizie sciite irachene e filoiraniane che si stavano dirigendo verso Damasco per sostenere il regime di Bashar al-Assad, dopo l’offensiva dei ribelli che partita da Idlib ha portato alla presa di Aleppo. (Lettera43)
Dopo aver conquistato Aleppo, il suo aeroporto e decine di cittadine vicine, i combattenti guidati dal gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hts) sono entrati ad Hama. Qui le truppe siriane hanno rivendicato qualche successo: "Le unita' delle nostre forze armate hanno rafforzato le linee difensive con ogni tipo di materiale e personale militare durante la notte, hanno affrontato le organizzazioni armate e hanno impedito qualsiasi avanzata". (Sky Tg24 )
Ha fatto seguito il ministero della Difesa siriano annunciando che l'esercito lancerà presto un contrattacco. Continua l'avanzata dei ribelli jihadisti che, dopo Aleppo, hanno preso il controllo di tutta la provincia di Idlib provocando oltre 400 morti con i loro attacchi in Siria. (Il Giornale d'Italia)
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha sospeso la consegna degli aiuti attraverso il valico di Kerem Shalom, tra Israele e Gaza, dopo che è diventato «impossibile» riuscirvi. Il 16 novembre, un grande convoglio di camion di aiuti umanitari è stato derubato da bande armate». (Corriere della Sera)
Intanto Usa, Francia, Germania e Gran Bretagna chiedono “de-escalation. L’esercito siriano: “Si tratta di nuovi rinforzi inviati per aiutare i nostri compagni in prima linea nel nord”. (Il Fatto Quotidiano)
Di Roberto Brunelli ROMA La Siria è in fiamme. (QUOTIDIANO NAZIONALE)