Indagine Istat su livelli di istruzione e ritorni occupazionali

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Sinergie di Scuola INTERNO

Resta fondamentale il livello di istruzione dei genitori per i percorsi di studio dei figli. Nell’edizione dell’indagine ISTAT del 2023 "Livelli di istruzione e ritorni occupazionali" si è rilevato che quando i genitori hanno un basso livello di istruzione quasi un quarto dei giovani (24%) abbandona precocemente gli studi e poco più del 10% raggiunge il titolo terziario; se almeno un genitore è laureato, al contrario, le quote diventano rispettivamente 2% e circa 70%. (Sinergie di Scuola)

Ne parlano anche altre testate

Attualità Istat, cresce il numero di laureati (+31%). Ma la media UE resta lontana (VeneziePost)

Tra gli under 35 che hanno conseguito il titolo da uno a tre anni prima, il divario si allarga ulteriormente, fino a 15,7 punti, anche se le percentuali sono in entrambi i casi inferiori: rispettivamente 75,4% e 59,7%. (Il Fatto Quotidiano)

Nonostante in Italia, nel 2023, la quota di giovani adulti in possesso di un titolo di studio terziario sia leggermente cresciuta, attestandosi al 30,6%, è decisamente inferiore alla media europea (43,1% nell'Ue 27) ed è molto al di sotto dei valori, comunque in crescita, degli altri grandi Paesi (51,9% Francia, 52,0% Spagna e 38,4% Germania), sottolinea 'Istituto. (Italia Oggi)

La laurea conviene: 11 punti di occupazione in più rispetto al diploma

Lo dice l’Istat, sottolineando come un titolo di studio elevato favorisca l’occupazione, soprattutto tra le donne, che però continuano ad essere penalizzate nel mondo del lavoro. In Italia si riducono i Neet, anche se sono ancora tantissimi, in compenso aumenta la percentuale di giovani laureati: il divario con la media europea rimane però ampio. (Orizzonte Scuola)

Manca infatti all'appello addirittura un laureato su due, soprattutto nelle materie tecnico scientifiche. ROMA In Italia più di 8 laureati su 10 trovano lavoro, per i diplomati invece l'aspettativa di avere un impiego scende di ben 11 punti percentuali. (ilmessaggero.it)

Tra i 25-64enni, il tasso di occupazione dei laureati nel 2023 è 11 punti percentuali più alto di quello dei diplomati (84,3% e 73,3%, rispettivamente). Lo rileva l’Istat spiegando che il gap sale a 15,7 punti tra gli under 35 che hanno conseguito il titolo da uno a tre anni prima (75,4% e 59,7% rispettivamente). (Il Sole 24 ORE)