'Ndrangheta sullo jonio tra intimidazioni ed estorsioni: sindaco, vicesindaco e consiglieri arrestati

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Advertisement CATANZARO – “Un continuo, asfissiante controllo del territorio”. E’ quello che esercitava la cosca Gallace, radicata sul basso Jonio Catanzarese ma con proiezioni in Lazio, Lombardia e Piemonte. Il procuratore facente funzioni di Catanzaro Vincenzo Capomolla, parlando dei 44 arresti eseguiti – 15 in carcere e 29 ai domiciliari – questa mattina dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e del Ros centrale ha spiegato che la cosca ha avuto “capacità di condizionamento sia sulla campagna elettorale del 2021 per il Comune di Badolato che sulle successive attività dell’ente”. (Quotidiano online)

Ne parlano anche altri media

MONTALTO DI CASTRO – Un blitz antindrangheta tra la Calabria e altre regioni d’Italia (Lazio, Piemonte e Lombardia), coordinato dalla Dda con il supporto dei carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e del Ros, ha portato all’arresto, questa mattina, di 44 persone, 15 in carcere e 29 ai domiciliari, indagate per “associazione di tipo ’ndranghetistico, procurata inosservanza di pena, traffico di armi e vari reati contro la persona e il patrimonio aggravati dalle finalità mafiose, nonché scambio elettorale politico mafioso e violazioni in materia di stupefacenti”. (Civonline)

La sudditanza di un intero territorio, sia sotto il profilo economico-sociale sia sotto il profilo politico-amministrativo: la cosca di 'ndrangheta Gallace era così radicata, potente e violenta da tenere sotto scacco un intero comune, Badolato, bellissimo borgo sulla costa jonica catanzarese ma totalmente assoggettato alle pressioni di una consorteria capace di condizionare e determinare le elezioni municipali e la futuro amministrazione cittadina ma anche il «respiro» dell’intera comunità al punto da minacciare le persone dicendo loro di «poter pensare solo se lo autorizziamo noi». (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)

BADOLATO – «Una casa fatta col mio cemento». Sta, forse, in questa battuta fatta da Antonio Paparo, presunto esponente della cosca Gallace, il patto elettorale col clan per il quale sono stati arrestati dai carabinieri del Ros il sindaco Giuseppe Nicola Parretta, il vice Ernesto Maria Menniti, il presidente del consiglio comunale, Maicol Paparo, gli assessori Antonella Giannini e Andrea Bressi. (Quotidiano del Sud)

Operazione Ostro, una famiglia di imprenditori favoriva la latitanza di Gallace

Con queste parole il procuratore capo facente funzioni della Dda di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, ha illustrato i dettagli dell'operazione che, questa mattina, ha portato all’arresto di 44 persone accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, traffico internazionale anche di armi e scambio elettorale politico-mafioso. (Il Lametino)

del citato capoluogo, a carico di 44 persone (15 in carcere e 29 agli arresti domiciliari), ritenute responsabili, a vario titolo, di “associazione di tipo mafioso”, “procurata inosservanza di pena”, “furto”, “estorsione”, “minaccia”, “traffico, anche internazionale, di armi”, tutti aggravati dalle finalità mafiose, nonché “scambio elettorale politico mafioso” e “coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente”. (StrettoWeb)

GUARDAVALLE (CATANZARO) – Un colpo alla locale di ‘ndrangheta di Guardavalle, attiva a Soverato, nel Catanzarese, e con ramificazioni al Centro e Nord Italia, dedita a estorsioni, danneggiamenti, traffico di armi, violazioni in materia di stupefacenti, nonché al condizionamento della pubblica amministrazione. (Quotidiano del Sud)