La pirateria online tiene ancora banco in Ue, ma l'Italia si distingue come la migliore nel rispettare la proprietà intellettuale
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Bruxelles – La pirateria online continua a piacere agli europei, con una media per persona di dieci accessi al mese a contenuti illegali online. Gli italiani si distinguono per rispetto della proprietà intellettuale, registrando al contrario la media più bassa in Ue. Dati che fanno scuotere la testa all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo), visto che non ci sono diminuzioni nell’uso di servizi piratati. (EuNews)
Se ne è parlato anche su altre testate
Sono 11 le persone arrestate dalla Polizia di Stato, coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania, nell’ambito dell’operazione “Taken Down” finalizzata allo smantellamento della più grande rete di streaming illegale a livello internazionale, che ha visto impegnati 207 operatori della Polizia Postale e ben 102 indagati, 89 perquisizioni in 15 regioni italiane e 14 in Olanda, Regno Unito, Svezia, Svizzera, Romania e Croazia. (ondanews)
Coordinato dalla Polizia Postale italiana, il blitz ha smantellato una delle più grandi reti di streaming illegale mai scoperte in Europa, colpendo duramente il sistema del “pezzotto”. La lotta contro la pirateria audiovisiva ha raggiunto un nuovo punto di svolta con l’operazione internazionale “Taken Down”. (SNAI Sportnews)
A sottolinearlo sono i dati di uno studio recente condotto dagli esperti dell'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) secondo cui il nostro Paese risulta essere quello con la media più bassa di accessi a contenuti piratati (7,3), davanti a Germania (7,7) e Romania (7,9) (Sky Tg24 )
Un fermo immagine relativo a un'operazione antipirateria della Guardia di Finanza - ANSA (Avvenire)
Nel frattempo anche gli ascolti di Dazn calano, mentre pure lo scudo anti-pirateria a ottobre ha fatto flop, bloccando persino Google Drive. Il mercato dei diritti tv, che tiene in piedi la Serie A e non solo, è entrato definitivamente in crisi. (Il Fatto Quotidiano)
Il tutto grazie a un numero minore di accessi a contenuti illegali online calcolati per persona e al mese. Il dato emerge dal nuovo studio dell’Euipo, (l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale) «Online Infringement in the European Union: Films, Music, Publications, Software e TV, 2017-2023» con cui si misura il fenomeno della pirateria online, rilevando il numero di volte in cui gli utenti di internet di età compresa tra 15 e 74 anni accedono ogni mese a contenuti illegali. (Il Sole 24 ORE)