Mattarella e l'attacco di Musk, l'impossibilità per il Colle di mostrarsi indifferente
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Ma davvero si può credere che l’affondo di Elon Musk contro i magistrati italiani meritasse solo il silenzio della premier Giorgia Meloni e l'entusiastica adesione del ministro Matteo Salvini il quale, per inciso, è il suo vice a Palazzo Chigi? Era giusto far finta di nulla davanti una così tagliente ingerenza nei nostri affari interni, dato che il miliardario americano non è più un privato cittadino ma risulta già cooptato nella nascitura amministrazione Trump? No, mostrarsi indifferenti proprio no: in base al millenario principio per cui «qui tacet consentire videtur», non si poteva. (Corriere della Sera)
Su altri giornali
Per rispondere a Elon Musk, dopo il secondo attacco in due giorni ai giudici italiani che hanno bloccato il trasferimento dei migranti in Albania, il modo più diretto era quello di scrivergli su X, la piattaforma social che il tycoon ha rilevato da Twitter. (Corriere della Sera)
ANSA (Avvenire)
Come se non bastassero le pessime notizie che arrivano da Bruxelles, dove la situazione di Fitto non si sblocca, i socialisti s’impuntano e il Pd non offre alla premier l’aiuto sperato, arriva anche Sergio Mattarella con una nota ufficiale che manda letteralmente fuori dai gangheri la premier. (il manifesto)
La democrazia italiana è solida, anche nei momenti di confronto aspro tra maggioranza e opposizione. Non c’è alcun conflitto con la magistratura, ma solo critiche legittime verso le interpretazioni particolarmente creative adottate da alcuni tribunali”. (LAPRESSE)
Egregio direttore, oggi non scrivo come avvocato, ma come cittadino italiano.E, come cittadino italiano, non posso accettare il silenzio assordante rispetto agli attacchi di un imprenditore straniero nei confronti dei Magistrati del nostro Paese. (La Stampa)
Giù le mani dall’Italia, Elon Musk. Se ci sono delle storture da sanare nella nostra democrazia sappiamo noi come fare. (la Repubblica)