IL VIDEO. Siria, le truppe regolari presidiano il nord della città di Hama
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Milano, 2 dic. L'agenzia di stampa siriana Sana ha diffuso le immagini delle truppe siriane mobilitate nella periferia settentrionale di Hama. Il presidente Bashar al-Assad ha bollato un'offensiva guidata dagli islamisti che ha catturato fasce di territorio come un tentativo di ridisegnare la mappa della regione in linea con gli interessi degli Stati Uniti. La città di Hama è strategica per impedire ai ribelli di procedere verso Damasco, dopo aver conquistato Aleppo (il Dolomiti)
Su altri media
Leggendo parte della stampa nostrana, pare che i jihadisti di Hts siano apparsi dal nulla e, sempre dal nulla, siano riusciti a conquistare la seconda città della Siria: Aleppo. Ma la storia è ben diversa. (Il Fatto Quotidiano)
Hanno colto l’occasione fornita dal mutamento intervenuto nella situazione geopolitica della regione Con la Russia di Putin, grande alleata di Assad, concentrata sul fronte ucraino, con i miliziani di Hezbollah ridimensionati militarmente da Israele e non in condizione di mandare dal Libano combattenti in Siria per sostenere l’esercito di Assad. (ilmattino.it)
Cosa sta succedendo in Siria? Cosa è successo negli anni scorsi? Chi sta con chi? Quale ruolo hanno Russia e Iran? E gli Stati Uniti? E la Turchia? La guerra nel Paese prosegue da più di 13 anni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
È un’organizzazione capace di destabilizzare non solo il Medio Oriente, ma anche l’Europa, e che ha legami diretti in Italia. In questi giorni sentiamo di nuovo parlare della Siria e dei “ribelli siriani”, ma dietro questo termine generico c’è un nome che torna a emergere: Hayat Tahrir al-Sham (HTS). (Nicola Porro)
I padrini internazionali del conflitto adesso devono prendere atto dei nuovi equilibri di potere: la Turchia ha dimostrato di essere più forte della Russia e dell’Iran, che dopo la caduta di Aleppo sono pronte a ridiscutere il futuro del Paese pur di non perdere t… (la Repubblica)
Nell’estate del 2011 fu proprio ad Aleppo che germogliò il seme, piantato nella piccola cittadina di Dar’a, delle proteste anti-governative siriane. (Il Fatto Quotidiano)