VINGEGAARD. «SE FOSSI STATO TADEJ, PROBABILMENTE AVREIO FATTO LA STESSA COSA»

VINGEGAARD. «SE FOSSI STATO TADEJ, PROBABILMENTE AVREIO FATTO LA STESSA COSA»
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Ancora un piazzamento per Jonas Vingegaard, che ieri nella tappa numero 20 da Nizza al Col de la Couillole è arrivato secondo alle spalle di Tadej Pogacar. Il danese non ha vinto questo Tour, ma ha lottato in ogni modo fino alla fine e per questo non si sente di incolparsi di nulla per il mancato successo. Oggi ci sarà la cronometro finale, che farà scendere il sipario su questo Tour, che per la prima volta nella sua storia, è partito da Firenze, in Italia, lo scorso 29 giugno. (TUTTOBICIWEB.it)

La notizia riportata su altri media

Intervista di Silver Mele L'ex campione trentino lancia Pogacar oltre il mito del Cannibale. (ilmattino.it)

“Oggi non era nostra intenzione, ce l’ha servita la Soudal su un piatto d’argento. Vingegaard ci ha provato per dare un segnale, secondo me Tadej ha fatto bene a vincere e ad onorare la gara. È sempre stato più forte di Vingegaard, ma non possiamo adagiarci. (Bicisport)

In effetti una fuga parte e annovera anche pezzi grossi, come Richard Carapaz (da oggi ufficialmente maglia a pois, così come Biniam Girmay è il proprietario definitivo di quella verde), Enric Mas e Romain Bardet, gli ultimi a resistere al forcing della Soudal Quick-Step. (Quotidiano Sportivo)

Merckx: "Pocagar è come me, domina ogni gara che corre. Vedrete sulle Alpi..."

Per lui, il ciclista italiano più vincente di sempre con 273 successi, la bicicletta è un modo di essere. Non c’è che dire, Francesco Moser tiene in scacco il tempo. (ilmattino.it)

Pogi, scatenati tre scudieri a fiaccare un gruppo già stremato, si contiene per qualche chilometro poi molla i freni: Vingegaard e Evenepoel perdono un minuto in un amen, lo sloveno risucchia chi sta davanti con la potenza di un aspirapolvere industriale trasformando in cicloturisti atleti di razza. (Corriere della Sera)

Qui il Tour si fa maestoso, perfino nostalgico. E mentre si avvicina la nuova incoronazione in giallo di Tadej, dopo quella in rosa di maggio, Eddy Merckx può dare dall’alto la sua benedizione imperiale: “Godiamocelo Pogacar, godiamocelo anche sulle Alpi”, ammicca al telefono il Cannibale belga. (La Gazzetta dello Sport)