Il centro a sinistra chi ha più carte
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Il sindaco di Milano, Sala; poi Calenda e Renzi; e inoltre il direttore dimissionario dell’Agenzia delle Entrate, Ruffini: nelle ultime ore sono loro ad aver arricchito un dibattito politico altrimenti alquanto ingessato. Il tema del “centro”, ovvero come attrarre i voti cosiddetti “moderati”, viene così alimentato al di là della sua concretezza. Al momento infatti resta al confine dell’ambizione… (la Repubblica)
Se ne è parlato anche su altre testate
Così a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il sindaco di Benevento ed ex ministro Clemente Mastella. Ruffini? “Non va da nessuna parte, non credo possa diventare federatore del centro. (anteprima24.it)
– "Sala tutto può fare, meno che il federatore". "Ho massimo rispetto per lui – chiarisce l’ex ministro –, ma sta sbagliando. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Uno strano virus sta colpendo la sinistra: la voglia matta di Democrazia cristiana. «Il campo largo non si fa con una foto». (il Giornale)
Che ci sia ognun lo dice ma dove sia nessuno lo sa Ernesto Ruffini ha annunciato al Corriere che si dimette dal suo incarico, peraltro svolto molto bene, di direttore dell'Agenzia delle Entrate per potersi riprendere la libertà di occuparsi del bene comune. (Corriere TV)
Già suona singolare, perché alla fine potrebbe risultare un complimento a Giorgia Meloni, quanto ha detto polemicamente il leader di Azione, Carlo Calenda. Ma soprattutto, colpisce l’agitazione seguita alle dimissioni dall’Agenzia delle Entrate, annunciate al Corriere da Ernesto Maria Ruffini. (Corriere della Sera)
Ma non dovevamo morire democristiani? Un tempo si diceva cosi. Nella prima repubblica, quando tutto era centrocentrico, si gravitava intorno alla Democrazia Cristiana. (Sky Tg24 )