Coronavirus negli Usa, in dieci Stati si sceglie chi salvare. Niente respiratori per i disabili

Corriere di Rieti ESTERI

Lo spiega più approfonditamente L'Avvenire: sui 36 Stati che hanno ufficializzato i loro protocolli, alcuni sono discriminanti nei confronti dei disabili.

Sono tutti diversi ma molti hanno una prerogativa in comune: quando non ci sono abbastanza cure salvavita, quelli che hanno bisogno di più di altri potrebbero essere nei guai.

E altre associazioni si sono appellate al governo federale per imporre a tutti gli Stati il principio che i disabili hanno diritto allo stesso trattamento degli altri. (Corriere di Rieti)

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Coronavirus: negli Usa più di dieci Stati starebbero valutando quali pazienti salvare in caso di insufficienza di letti. Come riporta Avvenire, alcuni Stati federati degli Usa stanno valutando quali pazienti salvare in caso di insufficienza di letti in terapia intensiva. (Inews24)

Se invece la pandemia fosse paragonabile a quelle del ’68 o del ’57, gli ospedalizzati sarebbero un milione, con 200mila pazienti bisognosi di terapia intensiva (Open). Pensiamo ai genitori o ai fratelli di disabili psichici, ragazzi con autismo, persone con sindrome di Down, anche solo un depresso grave. (Aleteia IT)

Ma di “capacità cognitiva” o di “disturbo neurologico grave”, come discrimine nella scelta, parlano anche gli altri documenti federali. È uno dei temi al centro della discussione negli Stati Uniti dove il Covid-19 si sta diffondendo in maniera esponenziale, a tal punto che l’Oms ha individuato lì il prossimo possibile focolaio dell’infezione, oggi nel nostro Paese. (Il Riformista)

Il documento dal titolo Scarce Resource Management si legge che "i disabili psichici sono candidati improbabili per il supporto alla respirazione". In attesa che l'ondata di coronavirus proietti il dramma di ospedali intasati da pazienti con crisi respiratorie, gli Stati impongono alle strutture sanitarie i criteri per affrontare un'emergenza alla quale si arriva inevitabilmente impreparati. (Tiscali.it)

Tra i criteri ci sono considerazioni di tipo intellettivo o discriminatorie nei confronti delle persone con disabilità. Il principio di “unicità” delle persone implica il rispetto della dignità dell’individuo, in qualsiasi condizione che è autentica garanzia della democrazia. (L'HuffPost)

E hanno ragione, perché molti Stati lo affermano in modo abbastanza esplicito nei loro criteri”. Criteri che hanno suscitato l’allarme delle associazioni di difesa dei disabili. (Fanpage.it)