Coronavirus negli Usa: «Niente respiratori per i disabili. Più di dieci stati decidono chi salvare»

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E hanno ragione, perché molti Stati lo affermano in modo abbastanza esplicito nei loro criteri».

Come riporta un articolo del quotidiano Avvenire, più di dieci stati americani avrebbero scelto le tipologie di pazienti a cui dare priorità nella terapia intensiva.«Nello Stato di Washington - continua l'articolo - così come in quelli di New York, Alabama, Tennessee, Utah, Minnesota, Colorado e Oregon, i medici sono chiamati a valutare il livello di abilità fisica e intellettiva generale prima di intervenire, o meno, per salvare una vita». (Leggo.it)

Ne parlano anche altri giornali

Criteri che hanno suscitato l’allarme delle associazioni di difesa dei disabili. Secondo quanto riassume un articolo di Avvenire, in Tennessee saranno le persone affette da atrofia muscolare spinale ad essere escluse dalla terapia intensiva. (Fanpage.it)

Chi salvare e chi no. L’Alabama è lo stato che ha redatto il documento più preoccupante, quello in cui si legge che “i disabili psichici sono candidati improbabili per il supporto alla respirazione“. (Il Riformista)

Coronavirus: negli Usa più di dieci Stati starebbero valutando quali pazienti salvare in caso di insufficienza di letti. Potrebbe interessarti anche: Coronavirus Usa, droni mostrano le metropoli deserte – VIDEO. (Inews24)

In Alabama non verranno intubati i pazienti con disturbi psichici. In attesa che l'ondata di coronavirus proietti il dramma di ospedali intasati da pazienti con crisi respiratorie, gli Stati impongono alle strutture sanitarie i criteri per affrontare un'emergenza alla quale si arriva inevitabilmente impreparati. (Tiscali.it)

Il principio di “unicità” delle persone implica il rispetto della dignità dell’individuo, in qualsiasi condizione che è autentica garanzia della democrazia. Ma la lista è lunga e fa spavento perché, di fatto, esclude le persone con disabilità dall’accesso alle cure, considerandole meno importanti delle altre. (L'HuffPost)

A lei, questa notizia, è giunta da fonti italiane; in Usa non ha trovato quasi nulla sui media principali. Pensiamo ai genitori o ai fratelli di disabili psichici, ragazzi con autismo, persone con sindrome di Down, anche solo un depresso grave. (Aleteia IT)