Emilia-Romagna, la giunta di Michele de Pascale tra venti giorni ma non tutti gli alleati marciano all'unisono
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Una ventina di giorni, più o meno, per chiudere la giunta che verrà: dove non tutti gli alleati sarebbero però ancora certi sui nomi da proporre al neo governatore. Michele de Pascale, intanto, attende soprattutto il ritorno dal Sud America della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con l’obiettivo di intavolare per davvero quel «patto repubblicano» sulla ricostruzione post alluvione promesso in campagna elettorale e messo in cima alla sue priorità a urne ancora calde. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri giornali
In Umbria, Donatella Tesei ha lasciato il posto alla sindaca di Assisi, Stefania Proietti, che ha messo d'accordo "tutte le forze alternative alla destra", per dirla con Schlein. Bersani lo ha denominato l'"uomo che legava la sabbia", per la capacita' di tenere insieme Italia viva, Verdi e M5s: e' Michele De Pascale, nuovo presidente dell'Emilia-Romagna. (Tiscali Notizie)
“E’ un grandissimo onore, per chi ama le istituzioni, presiedere l’Emilia Romagna, il più grande onore che possa essere riservato a una persona, e io ogni mattina nei prossimi, nei prossimi cinque anni di mandato mi sveglierò con questa consapevolezza, di aver ricevuto l’onore più grande che un figlio di questa terra possa ricevere”. (Libertà)
Doppia sconfitta per il centrodestra in Emilia Romagna e Umbria. La prima Regione resta saldamente nelle mani del centrosinistra, grazie alla vittoria del sindaco di Ravenna Michele De Pascale su Elena Ugolini; la seconda ritorna 'rossa' dopo la parentesi degli ultimi cinque anni targati Donatella Tesei, la candidata della Lega e del centrodestra che non è riuscita a bissare il successo del 2019. (Adnkronos)
Bisogna interrogarsi sulle ragioni della sconfitta, manda a dire da Rio de Janeiro Giorgia Meloni. Ed evitare che il tracollo si ripeta nelle cinque regioni al rinnovo… (la Repubblica)
Sandra e Raimondo. L’arrabbiata e il sereno. (Liberoquotidiano.it)
Parla in questo modo, senza entusiasmo, un personaggio del Partito democratico milanese. E continua facendo una piccola smorfia: «Non metto ovviamente in conto l'Emilia-Romagna, che per molti anni resterà un'isola rossa che risale ai tempi di Stalin. (Italia Oggi)