Trump trionfa nel voto popolare: 5 milioni di elettori in più di Harris. L’ultima volta dei repubblicani era stata 20 anni fa con Bush
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I sondaggi suggerivano un testa a testa tra Donald Trump e Kamala Harris. Secondo le tre principali agenzie di sondaggi – Nate Silver, FiveThirtyEight e Allan Lichtman – la vicepresidente godeva perfino di un leggero vantaggio nel voto popolare, anche se per arrivare alla Casa Bianca non serve neppure la maggioranza assoluta degli elettori, perché contano i grandi elettori dei singoli Stati. Invece l’ex presidente sorprende ancora incassando (con lo spoglio verso la conclusione) quasi 68 milioni di voti. (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altre fonti
È arrivato l’Election Day negli Stati Uniti: dopo mesi di campagna elettorale, gli statunitensi si stanno recando alle urne nelle ultime ore del 5 novembre per decidere chi siederà alla Casa Bianca tra Kamala Harris e Donald Trump (oltre a quale partito controllerà il Congresso). (Sky Tg24 )
È facile affiancare a questa figura, ed al suo peso, quello della candidata democratica Kamala Harris: potente, ma un po’ scontata. Che gioco affascinante sono gli scacchi! Che metafore della vita sono i singoli pezzi: ecco la regina, la figura più forte di tutta la scacchiera, architrave di tutto lo schieramento. (Nicola Porro)
"A nome mio e del governo italiano, le più sincere congratulazioni al presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni 'sorelle', legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. (Adnkronos)
NEW YORK — Una volta che i seggi sono chiusi e il verdetto elettorale è stato emesso, comincia il percorso che porterà all’insediamento della nuova amministrazione guidata da Donald Trump. Sono nove le date da ricordare. (la Repubblica)
Per Mosca la vittoria di Trump è un segnalo positivo, per Kiev acuisce il timore di uno stop ai finanziamenti. E Israele sogna una nuova «grande alleanza» (Open)
La prima ragione è la stessa Kamala Harris. Semplicemente non era una candidata all’altezza. Manca di sicurezza e preparazione, e visibilmente non è in grado di rispondere a interviste con domande non verificate e non conosciute prima. (L'HuffPost)