La città dove sarà vietato fumare all'aperto dal 1° gennaio
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Niente più sigarette e sigari in tutte le aree pubbliche o a uso pubblico all'aperto, incluse vie e strade. È la stretta che scatterà a Milano dal 1° gennaio 2025, inasprendo già un provvedimento entrato in vigore nel 2021, ovvero il regolamento per la Qualità dell'Aria, che a oggi vieta il fumo alle fermate degli autobus, nei parchi, nei cimiteri e negli impianti sportivi. Dal nuovo anno, quindi, nella città lombarda non sarà possibile fumare nelle aeree pubbliche, fatta eccezione delle aree isolate in cui sia possibile garantire una distanza di almeno 10 metri dalle altre persone. (Today.it)
Ne parlano anche altre fonti
Dal 1 gennaio scatta il divieto di fumo assoluto in tutte le aree pubbliche all’aperto del capoluogo lombardo. Come già previsto dall’articolo 9 del Regolamento per la Qualità dell’Aria approvato dal Consiglio Comunale nel 2020, dal 1° gennaio 2025 il divieto di fumo in città sarà esteso a tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico all’aperto, incluse vie e strade, ad eccezione quindi delle aree isolate in cui è possibile rispettare la distanza di 10 metri da altre persone», si spiega. (ilmessaggero.it)
Pietro Senaldi 27 dicembre 2024 (Liberoquotidiano.it)
Il divieto di fumo all’aria aperta che scatterà dal primo gennaio riguarderà anche i dehors di bar e ristoranti. Palazzo Marino, alla vigilia del 2025, quando partirà cioè la fase due della stretta sulle sigarette nei luoghi pubblici, ha sciolto anche l’ultimo nodo. (La Repubblica)
Si preannunciano settimane difficili per i fumatori a Milano che, a partire dal 1° gennaio 2025, dovranno rispettare la seconda fase del "Regolamento per la Qualità dell’Aria”, in vigore nel capoluogo lombardo già dal 2021. (Sport Mediaset)
Non ha dubbi: «Provvedimenti come questi vanno incentivat… Milano — «Quando venne approvata la legge Sirchia, che vieta il fumo in luoghi come ristoranti o cinema, sembrava impensabile farla rispettare. (La Repubblica)
Altri, invece, ritengono che “basterebbe il buon senso, senza eccessive restrizioni”. Milano resta divisa tra chi la reputa necessaria e chi la considera un’esagerazione. (ilmessaggero.it)