Tasse, bonus e altri "ritocchi": il governo cambia ancora la Manovra 2025
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Web tax solo per le grandi aziende con ricavi sopra i 750 milioni, tassa sulle plusvalenze delle criptovalute che resterà al 26% nel 2025 (la manovra la portava al 42%) a fronte della rimozione della no tax area a 2.000 euro, Ires ridotta per le imprese che reinvestono in azienda l'80% degli utili, mini decontribuzione Sud, Fondo morosità incolpevole, bonus elettrodomestici: sono questi i principali contenuti degli emendamenti che il governo dovrebbe depositare lunedì in commissione Bilancio alla Camera (Today.it)
Ne parlano anche altre fonti
Eanche quest’anno, come quasi sempre da un quindicennio, la legge di Bilancio sarà approvata – quando sarà – col regime del “monocameralismo alternato”, quello che ha surrettiziamente sostituito il “bicameralismo perfetto” scritto nella Costituzione. (Il Fatto Quotidiano)
Molta la carne al fuoco del disegno di legge di bilancio che, contrariamente alle previsioni di un celere via libera a Montecitorio, non dovrebbe essere approvato dalla Camera prima di venerdì 20 dicembre per poi passare al Senato per un frettoloso disco verde pre-natalizio. (Italia Oggi)
La Manovra riparte dopo la frenata. L'approdo in Aula è previsto mercoledì 18 dicembre con l'approvazione venerdì 20. Il maxi emendamento elaborato dal governo è stato spacchettato in sei emendamenti in base alle materie trattate e depositato in commissione Bilancio della Camera a firma dei relatori e non del governo. (Adnkronos)
Ires premiale, bonus per gli elettrodomestici, pensioni sociali, revisione delle concessioni elettriche e dell'imposizione su criptovalute e scommesse (quest'ultima finalizzata a promuovere lo sport nelle fasce più deboli; ndr). (il Giornale)
Il presidente della Camera Lorenzo Fontana valuti «l'inammissibilità dell’emendamento» alla manovra 2025 e impegni i «relatori proponenti a suddividerlo in proposte distinte e omogenee, in modo da consentire un esame più trasparente e dettagliato». (LaC news24)
L'accusa delle opposizioni al governo di voler modificare la manovra finanziaria con una serie di maxi emendamenti che di fatto ne impediscono la discussione; la conclusione della festa di FdI con il discorso tutto all'attacco della premier Giorgia Meloni; l'intervista al ministro degli Esteri Antonio Tajani e quella all'europarlamentare ed ex governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini. (Corriere della Sera)