“Paura zero, mi sento come la canzone di Venditti ‘Notte prima degli esami'”: Salvini e la diretta prima della sentenza su Open Arms
Articolo Precedente
Articolo Successivo
“Paura zero. Mi sento come la canzone di Venditti ‘Notte prima degli esami’ ma sono assolutamente, non tranquillo ma felice e orgoglioso di quello che ho fatto, lo posso dire?”. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, in una diretta social alla vigilia della sentenza del processo Open arms. Il ministro, rispondendo ai commenti negativi, ha ribadito che “in caso di condanna c’è l’appello e la Cassazione, quindi comunque non c’è la galera domani. (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altri giornali
Sei leale al punto da essere sempre pronto a rimetterci, perché non te ne frega niente di rimetterci. “Sei la persona più buona e coraggiosa che io abbia mai incontrato. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ieri l’incontro a Bruxelles con Victor Orban e i “patrioti” dell’ultradestra, la citazione di Ezra Pound e il proposito di un incontro con Donald Trump. E oggi, giorno della sentenza, un po’ di gente a Palermo, anche se non come nelle intenzioni. (La Stampa)
(Alexander Jakhnagiev) Courtesy: Facebook Salvini (il Giornale)
I pm hanno formulato una richiesta Nell'aula bunker di Palermo si deciderà se sarà assolto o condannato nel processo che lo vede imputato con le accuse di sequestro di persona e abuso d’ufficio. (Secolo d'Italia)
L’udienza si apre alle 9:30 ma i giudici non entreranno subito in Camera di consiglio. È il giorno della sentenza al processo Open Arms che a Palermo vede imputato il vicepremier Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio. (La Stampa)
Domani, venerdì 20 dicembre, presso la casa circondariale “Pagliarelli” di Palermo verrà emessa la sentenza del processo a carico di Matteo Salvini per il caso Open Arms. Il vicepremier e titolare del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che all’epoca dei fatti ricopriva il ruolo di ministro dell’Interno, è accusato di sequestro di persona plurimo e rifiuto di atti d’ufficio dopo aver impedito per 19 giorni lo sbarco di 147 persone, tra cui minori, soccorse in tre distinte operazioni dall’organizzazione non governativa spagnola nell’agosto del 2019. (Open)
