Stallo alla Cop29 , sulla transizione si tratta al ribasso
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Se volete vedere quanto diviso sia il mondo, date un’occhiata a Baku. Il summit sul clima in corso nella capitale azera doveva essere terminato già venerdì, ma alla notte di sabato – quando questo articolo va in stampa – non si è ancora concluso: l’accordo tra paesi ricchi e paesi poveri non è mai sembrato così difficile. IL SUMMIT DI BAKU è Cop29, l’incontro negoziale delle Nazioni unite sul contrasto al riscaldamento globale (il manifesto)
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Anche l’edizione 2024 del meeting mondiale sul clima, la COP 29 di Baku, si concede un giorno in più per tentare il solito accordo ai tempi supplementari. (Vaielettrico.it)
. La sua istituzione era il secondo dossier più importante della Cop29, dopo la finanza climatica. (Tiscali Notizie)
Sparate incredibili, l’apologia dei combustibili fossili, Ronaldinho, le solite promesse ideologiche senza un vero progetto di fondo. I Paesi partecipanti hanno firmato un accordo per iniettare almeno 300 miliardi di dollari all’anno nella lotta contro il cambiamento climatico, con l’obiettivo di aiutare le nazioni povere a far fronte alle devastazioni del riscaldamento globale (Nicola Porro)
In un'intervista rilasciata alla radiotelevisione pubblica svizzero tedesca SRF prima dell'accordo, il «ministro» dell'ambiente e dell'energia Albert Rösti ha definito eccessive le aspettative dei paesi in via di sviluppo. (Corriere del Ticino)
Alla Cop29 di Baku i negoziati appaiono sempre più difficili. Tanto che nel pomeriggio di sabato le delegazioni dei paesi meno sviluppati (Least developed countries, Ldc) e delle piccole nazioni insulari (Alliance of small island states, Aosis) hanno deciso di abbandonare temporaneamente i negoziati. (LifeGate)
Quasi 200 nazioni hanno detto sì all'accordo sul clima che aumenta ad almeno 300 miliardi di dollari l'anno la somma che i ricchi inquinatori storici pagano ai Paesi più poveri per agire contro il riscaldamento globale (Corriere della Sera)