La sfida dell'Abruzzo a Stellantis, migliaia di operai in marcia verso Roma

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Domani, l'Abruzzo dell'automotive invaderà Roma per lanciare una sfida a Stellantis. Oltre trenta pullman partiranno all'alba per raggiungere la capitale: duemila operai, forse molti di più, della Val di Sangro, del Teramano e del Sulmonese sfileranno con 46 sindaci della provincia di Chieti. Questi ultimi hanno aderito in massa alla protesta e parteciperanno allo sciopero nazionale e alla manifestazione di piazza del Popolo.

Lo sciopero generale del settore automotive, indetto da Fim, Fiom e Uilm, vedrà la partecipazione di tutti i lavoratori del settore auto in Italia. L'ultima volta che accadde qualcosa di simile era il 1994. Il corteo partirà da piazza Barberini alle 9:30 e si concluderà a piazza del Popolo, al grido di "Cambiamo marcia: acceleriamo verso un futuro più giusto".

La protesta è rivolta contro Stellantis, che continua ad annunciare cassa integrazione in tutti gli stabilimenti e ritarda gli investimenti, e contro il governo Meloni e il ministro Urso, accusati di annunciare accordi mai trattati. Gianluca Rindone, 48 anni, operaio nel reparto Carrozzeria di Mirafiori, ha dichiarato: "Vivo con mille euro al mese, sto più in cassa che al lavoro: vado a Roma a protestare perché ormai Mirafiori è una scatola vuota".

Ieri mattina, davanti ai cancelli della Porta 5 di Mirafiori, i sindacati metalmeccanici si sono dati appuntamento per un'assemblea pubblica degli operai cassintegrati dello stabilimento, in vista dello sciopero di oggi.