Quale connettività in Medio Oriente?

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ISPI ESTERI

Il commercio internazionale potrebbe dover affrontare l’ennesimo shock degli ultimi anni a causa del rischio di un’escalation tra Israele e Iran. Se il traffico attraverso Bab el-Mandeb e Suez resta azzoppato dagli attacchi degli Houthi a partire dall’autunno scorso, l’intensificarsi delle tensioni tra Tel Aviv e Teheran ha spostato l’attenzione su un altro braccio d’acqua: lo Stretto di Hormuz. Attraverso lo snodo passa circa il 30% degli scambi mondiali di petrolio via mare e il 20% di quelli di gas naturale liquefatto (ISPI)

Ne parlano anche altre fonti

Le tensioni tra Israele e Libano riflettono una più ampia competizione per l’influenza in Medio Oriente, una regione che resta cruciale per gli equilibri geopolitici globali. Un’escalation che potrebbe destabilizzare ulteriormente la regione, già segnata da anni di conflitti in Siria, Iraq e Yemen. (La Difesa del Popolo)

La decisione di Nasrallah, in pieno coordinamento con gli iraniani, di unirsi ad Hamas e di aprire un secondo fronte al confine libanese ha trasformato il conflitto con Hamas in qualcosa di diverso: una guerra su più fronti tra l'Iran e i suoi delegati. (Aurora Israel)

Un anno dopo il massacro del 7 ottobre in Israele, il volto del Medio Oriente è ormai cambiato. Gerusalemme si è «espansa» in Palestina e in Libano, mentre i leader di Hamas ed Hezbollah sono stati decapitati. (Panorama)

Ep. 19: Israele vuole un "nuovo ordine" in Medio Oriente

La guerra iniziata il 7 ottobre scorso con l’attacco di Hamas a Israele ha finito per coinvolgere paesi già alle prese con crisi in atto. Nel Medio Oriente di queste settimane si congiungono molti tasselli di quella che papa Francesco, con una definizione tanto azzeccata quanto terribile, ha definito la “Terza guerra mondiale a pezzi”. (ISPI)

Per raggiungere questi obiettivi hanno armato Hezbollah, gli Huthi, Hamas e altri gruppi in Siria e Iraq. (Italia Oggi)

Nel concreto, però, i piani militari prevedono offensive a sud (Gaza), a nord (Libano) e a est (Cisgiordania) per ampliare i confini di Israele ed eliminare l’accerchiamento di attori e milizie ostili – Hamas, Hezbollah, Houthi – parte di quell’Asse della Resistenza costruito dall’Iran negli ultimi 40 anni. (La Sentinella del Canavese)