Manovra. L’allarme della Corte dei Conti: “La spesa sanitaria su Pil torna ai livelli pre Covid. È urgente una chiara riscrittura di quali possono essere i servizi garantiti in sanità”
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Manovra. L’allarme della Corte dei Conti: “La spesa sanitaria su Pil torna ai livelli pre Covid. È urgente una chiara riscrittura di quali possono essere i servizi garantiti in sanità” "Rivisto in aumento anche il fabbisogno nazionale standard cui contribuisce lo Stato, che raggiungerà i 136,5 miliardi nel 2025, 140,6 nel 2026 e 141,1 nel 2027. Va però considerato che i nuovi fondi attribuiti dalla legge di bilancio già a partire dal 2025, oltre ai contratti, sono destinati a specifici interventi aggiuntivi per circa 480 milioni, che crescono ulteriormente nel biennio successivo". (Quotidiano Sanità)
Su altri media
Il percorso della legge di bilancio procede, e ovviamente l’austerità segna ogni decisione del governo. A farne le spese, prima fra tutte le voci, è la sanità pubblica, oggetto di varie promesse da parte del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che non si sono poi concretizzate. (Contropiano)
“Se proprio si volessero prendere le cifre in valore assoluto – sottolinea – bisognerebbe dire che i 128,9 miliardi del fondo sanitario nazionale nel 2023 possono sembrare una cifra ragguardevole, ma in termini reali equivalgono a 4 miliardi in meno di quello che erano le risorse nell`anno precedente la pandemia. (Il Diario del Lavoro)
“Quello che la Presidente Meloni non dice sul finanziamento al Servizio Sanitario Nazionale è che nel mondo la spesa sanitaria si misura in rapporto al Pil, ovvero a quanta parte della ricchezza di un Paese viene destinata alla salute dei suoi cittadini”. (CGIL)
La sanità pubblica italiana sta vivendo un momento di profonda crisi, aggravata dall’attuale manovra finanziaria proposta dal governo. Chiara Appendino, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, lancia un forte segnale d’allarme, sostenendo che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) sia “in codice rosso”. (AssoCareNews.it)
Tra le misure positive troviamo l’aumento contrattuale per il personale, incentivi per giovani medici specializzandi, l’aggiornamento delle tariffe ospedaliere dopo vent’anni. Beh, vent’anni. Ebbene, quello che dobbiamo dire è che le Regioni riceveranno dei premi per ridurre le liste d’attesa, tuttavia manca ancora il piano triennale per l’assunzione di 30.000 medici e infermieri promesso dal ministro Schillaci per contrastare la fuga di personale e i prepensionamenti post-Covid. (Radio Radio)
In Commissione si sta consumando una vera e propria operazione verità. Anche oggi continua la coda di critiche alla manovra. (Civonline)