Le Nitto ATP Finals restano in Italia fino al 2030

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Federazione Italiana Tennis SPORT

Andrea Gaudenzi, Presidente ATP: “Negli ultimi quattro anni l'Italia ha offerto una straordinaria ospitalità al nostro evento più prestigioso, con la visione di creare un'esperienza davvero speciale sia per i giocatori che per gli appassionati. Ringraziamo la FITP e tutti i partner dell'evento per il loro sostegno negli ultimi quattro anni. Non vediamo l'ora di continuare ad alzare il livello insieme”. (Federazione Italiana Tennis)

La notizia riportata su altri giornali

Tutti gli indicatori hanno il segno più”, dice Angelo Binaghi nella conferenza stampa di fine Atp Finals, dedicata in apertura al ricordo di Lea Pericoli, morta lo scorso mese (“con la sua classe e la sua intelligenza ha fatto innamorare al nostro sport milioni di persone”). (La Gazzetta dello Sport)

Le ATP Finals rimangono in Italia fino al 2030! L’annuncio è arrivato direttamente dal presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi all’inizio della cerimonia di premiazione che vedrà protagonista Jannik Sinner, seguito a ruota da Angelo Binaghi che ha sottolineato come questo sia un successo importante per il nostro paese e per l’intero movimento tennistico. (TennisItaliano.it)

TORINO. Dopo la vittoria di Jannik Sinner, numero uno al mondo e maestro fra i Maestri a 23 anni, il Belpaese fa l’en plein. (La Stampa)

Torneo in Italia fino al 2030: Torino merita la conferma

Sinner batte Fritz 6-4, 6-4 ed è nella storia: Atp Finals vinte senza perdere un set L'annuncio di Binaghi «Faremo diventare ancora più grande questa manifestazione». Così il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, commentando l’annuncio del presidente Andrea Gaudenzi che le Atp Finals resteranno in Italia fino al 2030. (ilmessaggero.it)

Ma intanto la certezza più importante c’è. Perché nell’anno magico del tennis italiano si vince anche fuori dal campo. (Tuttosport)

È il momento d’oro del tennis italiano, Sinner è il re che non ab… Scegliere ancora l’Italia è una grande apertura di credito verso il Paese e la conferma di una raggiunta credibilità nell’organizzare grandi eventi. (La Stampa)