Attacchi russi alle infrastrutture ucraine
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Maxim Timchenko, a capo della DTEK, la più grande compagnia energetica privata dell'Ucraina, ha recentemente affrontato un nuovo attacco russo che ha colpito le infrastrutture energetiche del paese. Domenica scorsa, infatti, la Russia ha lanciato 200 missili e 90 droni kamikaze contro le strutture ucraine, causando danni significativi. Nonostante ciò, Timchenko ha dichiarato che, da tre anni a questa parte, la DTEK continua a ricostruire ciò che viene distrutto, dimostrando una resilienza straordinaria.
Nel frattempo, la pressione russa si fa sentire soprattutto nel sud dell'Ucraina, dove la regione di Zaporizhzhia è stata colpita 433 volte nelle ultime 24 ore. La situazione è particolarmente grave, con attacchi che si susseguono senza sosta, mettendo a dura prova la resistenza delle forze ucraine e della popolazione civile.
In questo contesto, l'Ucraina sta cercando di dotarsi di sistemi di difesa aerei in grado di contrastare la nuova minaccia rappresentata dai missili ipersonici russi. Secondo il generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa ed ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica, non esiste una difesa efficace contro questi missili, nemmeno per gli Stati Uniti. Tuttavia, Tricarico sottolinea che la Russia non è in grado di produrre questi missili a livello industriale, il che limita la loro capacità di impatto in un confronto con la NATO.
Parallelamente agli attacchi militari, la Russia ha intensificato la sua offensiva mediatica contro l'Occidente, utilizzando la propaganda per esaltare le proprie capacità militari e intimidire i paesi europei.