La rabbia di Netanyahu contro il mandato d’arresto: “Giudici antisemiti”. Ma il suo potere vacilla
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Una cosa sola è certa: come ha sottolineato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International, Benjamin Netanyahu è da ieri «ufficialmente un ricercato». Ma come il primo ministro più longevo di Israele, l’uomo che è riuscito nell’impresa di restare alla guida del Paese dopo la strage peggiore della Storia dello Stato ebraico, intenda ora giocare la sua partita, al momento non è chiaro. (la Repubblica)
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E tra gli altri, come sottolinea il Rappresentante per la Politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, in tutti i Paesi della Ue. Eppure, le parole di Borrell non sono vincolanti per le capitali dell’Unione e, ovviamente, non lo sono per Londra. (ilmessaggero.it)
“Un leader sotto mandato di arresto internazionale perde credibilità e autorità. Silvana Arbia è stata procuratrice della Corte penale internazionale (Cpi) all’Aia, ha svolto un ruolo cruciale presso il Tribunale penale internazionale per il Ruanda e valuta … (Il Fatto Quotidiano)
(Adnkronos) – Una decisione “assurda”, “antisemita” e basata su falsità e bugie. Dall’ufficio di Benjamin Netanyahu arriva la reazione, durissima, in risposta al mandato d’arresto spiccato contro il premier israeliano e l’ex ministro della Difesa Gallant, dalla Corte penale internazionale per presunti crimini di guerra. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Maurizio Stefanini 22 novembre 2024 (Liberoquotidiano.it)
In un’intervista alla radio pubblica ungherese il leader di Budapest ha confermato che il mandato “non sarà rispettato“. (LAPRESSE)
"Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri". (la Repubblica)