Silvana Smaniotto: “Giustizia per mia figlia, anche 28 anni dopo. Soracco non rispose mai alle mie domande”
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Gli occhi dolci adesso sono stanchi, «sarà che la notte prima della sentenza non ho dormito, ma non ho mai smesso di sperare». Silvana Smaniotto ha 82 anni, da 28 sua figlia Nada non c’è più e lei vuole sapere chi l’ha uccisa. Silvana è una donna di poche parole, in questi anni le ha usate tutte per chiedere giustizia. Lucida e determinata. Abita sempre a Chiavari nello stesso appartamento dove v… (La Stampa)
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Eleonora Canevari, è nata due anni dopo che sua zia, Nada Cella, è stata uccisa. Figlia della sorella di Nada, Daniela, sceglie l’inglese per esprimere la commozione provata alla notizia che forse, si potrà arrivare a una verità sulla morte di Nada. (Corriere della Sera)
Si tratta della ex insegnante cunese Anna Lucia Cecere, oggi 58enne, accusata di omicidio volontario aggravato, di Marco Soracco, il commercialista titolare dello studio dove la vittima venne ritrovata agonizzante e dell'anziana madre Marisa Bacchioni, accusati di favoreggiamento e false informazioni al pm. (il Giornale)
Lo scorso marzo la voce di Antonella Delfino Pesce era cupa, il tono spento da delusione e frustrazione: era il giorno in cui la giudice per le indagini preliminari del tribunale di Genova aveva deciso di non rinviare a giudizio Annalucia Cecere, accusata di essere l’autrice materiale dell’omicidio di Nada Cella, 25 anni, avvenuto la mattina del 6 maggio 1996 nello studio del commercialista Marco Soracco, in via Marsala, a Chiavari (Genova24.it)
BOLOGNA – Era la mattina 6 maggio 1996 quando Nada Cella, di professione segretaria, venne trovata morta nello studio del commercialista Marco Soracco per cui lavorava a Chiavari, in provincia di Genova. (Dire)
GENOVA. L'ex maestra cuneese Annalucia Cecere, 58 anni, andrà a processo il prossimo 6 febbraio davanti alla Corte d'Assise di Genova, imputata per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. (La Stampa)
A dare una speranza di poter vedere la parola fine sul cold case di Chiavari è stata la decisione della Corte di Appello di Genova che ha accolto la richiesta di andare a processo rinviando a giudizio l’attuale indagata – già entrata ed uscita dalle prime indagini – il commercialista Marco Soracco e la madre, accusati di aver nascosto informazioni agli inquirenti e di falsa testimonianza. (Liguria Oggi)