Spese per le Rsa, è allarme: «Lo Stato si tira indietro, pugnalata alle famiglie»

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MyValley.it SALUTE

Le famiglie rischiano di dover coprire interamente le spese di ricovero nelle Residenze sanitarie assistenziali, mettendo a rischio il diritto universale all’assistenza, soprattutto per le persone con disabilità gravi e gravissime. È l’allarme lanciato da Giacomo Meloni, segretario generale della Fnp di Bergamo, il sindacato pensionati della Cisl. Meloni critica duramente l’approvazione in Commissione al Senato di un emendamento sui Livelli essenziali di assistenza (Lea). (MyValley.it)

Ne parlano anche altre fonti

In merito al problema della lunga lista di attesa per ottenere il pagamento della quota sanitaria da parte dell’Asl nelle Rsa convenzionate (per saperne di più leggi qui), abbiamo intervistato il direttore generale dell’Asl di Asti, Giovanni Gorgoni. (La Nuova Provincia - Asti)

Allarme per le rette mensili delle Rsa a carico delle persone con disabilità. Lo lancia il sindacato dei pensonati Cisl dopo un emendamento approvato in Senato. (L'Eco di Bergamo)

Un precedente che preoccupa le Ulss perché spiana la strada ad altri ricorsi. I social network sono pieni di annunci di avvocati che prospettano la possibilità di azzerare le rette delle case di riposo per gli anziani malati di alzheimer o altre gravi patologie. (TGR Veneto)

e rigettare gli emendamenti al RSI. Associazioni e comitati italiani hanno detto "no" all'"imminente entrata in vigore degli emendamenti al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI)" approvati nella 77esima Assemblea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l'1 giugno 2024. (Il Giornale d'Italia)

“Queste spese sono di due tipi: spese per le cure mediche, a carico, pacificamente, del servizio sanitario nazionale; spese di vitto e alloggio a carico dell’ospite e/o dei suoi famigliari. L’Associazione dei Liberali Piacentini prende posizione sul problema del pagamento delle spese di degenza degli ospiti delle case di riposo. (piacenzasera.it)

Nel caso di persone non autosufficienti che hanno diritto alla convenzione in base al punteggio dell’Unità di valutazione geriatrica, infatti, la retta viene divisa a metà: la quota sociale, a carico dell’anziano (o del Comune/consorzio, in maniera parziale o totale, se la persona non ha un reddito sufficiente); e la quota sanitaria che spetta appunto all’Asl. (La Nuova Provincia - Asti)