Donald Trump insiste sulla Groenlandia: «Rendiamola di nuovo grande»
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«Donald Trump Jr. e i miei rappresentanti sono sbarcati in Groenlandia. L'accoglienza è stata ottima. Loro, e il mondo libero, hanno bisogno di sicurezza, di forza e di Pace! Questo è un accordo che deve essere concluso. Rendiamo la Groenlandia di nuovo grande!». Così il presidente eletto Donald Trump ha celebrato, sul social Truth, l'arrivo del figlio e della sua delegazione in Groenlandia, territorio danese da due secoli ma che il tycoon vorrebbe annettere, attraverso un'acquisizione, agli Usa. (Corriere della Sera)
Su altri media
Donald Trump rilancia la deriva bellicista annunciando che i Paesi della Nato dovrebbero spendere almeno il 5% del Pil per la Difesa. (LA NOTIZIA)
La questione viene sancita sotto profilo mediatico anche da Donald Trump Jr che atterrà a Nuuk (capitale artica) per registrare un podcast ripreso poi dal padre sotto la sua amara comicità come ‘Make Greenland Great Again‘ (‘Facciamo tornare grande la Groenlandia’). (Radio Radio)
Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, rassicura tutti dopo le parole di Donald Trump sull’annessione della Groenlandia agli Stati Uniti: “Questo non accadrà e quindi non c’è motivo di dedicarci del tempo”. (Il Fatto Quotidiano)
Ma a chi appartiene il Canale artificiale, che collega l'Oceano Atlantico e quello Pacifico, costruito all'inizio del Novento dagli Stati Uniti? Negli anni Settanta il presidente Usa Jimmy Carter (1924-2024) firmò un accordo per restituire il Canale allo Stato di Panama, ma il trattato diverrà effettivo solo nel 1999. (Focus)
In un altro post si vede l'immagine degli Stati Uniti e del Canada ricoperti dalla bandiera americana a stelle e strisce. Proprio ieri, durante una conferenza stampa a Mar-a-Lago, Trump aveva minacciato di usare la «forza economica» per annettere il Canada. (Corriere della Sera)
Nella prima conferenza stampa dell’anno, il presidente non ancora insediato si è presentato già come commander-in-chief avvertendo Panama e Groenlandia che non esclude l’uso della forza militare nei loro confronti, minacciando il Canada di dazi, annunciando di voler cambiare nome al golfo del Messico e mettendo in guardia gli alleati della Nato che la sua amministrazione potrebbe chiedere un aumento delle spese per la difesa fino al 5% del Pil. (Giornale di Sicilia)