Salario minimo, riammesso in manovra emendamento di Conte e Schlein
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La Commissione Bilancio della Camera ha riammesso l'emendamento, presentato da vari esponenti dell'opposizione tra cui Conte, Schlein e Fratoianni, che chiedeva di introdurre il salario minimo. La modifica era stata dichiarata inammissibile ieri, ma oggi è rientrata dopo l'esame del ricorso. Nell'articolo in questione si fa riferimento a «una disciplina organica volta a introdurre il salario minimo legale, contiene norme che, pur essendo di carattere prevalentemente ordinamentale, appaiono tuttavia suscettibili di produrre effetti finanziari, in particolare in riferimento al riconoscimento di un beneficio economico in favore dei datori di lavoro per gli incrementi retributivi corrisposti ai fini dell'adeguamento a tale istituto». (Corriere della Sera)
Su altri giornali
La maggioranza torna alla carica per aprire una nuova finestra di sei mesi del meccanismo del silenzio-assenso. Incentivare i giovani a versare il proprio trattamento di fine rapporto nella previdenza integrativa per avere pensioni decenti quando smetteranno di lavorare. (L'HuffPost)
Balzano le entrate fiscali e contributive nei primi nove mesi dell'anno e si allenta la pressione sul governo in vista della sessione di bilancio che sta per entrare nel vivo alla Camera. (leggo.it)
Lega e FdI spingono per il maxi regalo ai fondi pensione. Con due emendamenti alla manovra i due partiti propongono l’apertura di un nuovo semestre per la scelta da parte del lavoratore di spostare il trattamento di fine rapporto dall’azienda alla previdenza complementare con la regola del silenzio-assenso. (Il Fatto Quotidiano)
Tra i temi centrali spiccano la riapertura del semestre di silenzio-assenso per conferire il Tfr ai fondi pensione, il trattamento fiscale delle criptovalute e il salario minimo. (il Giornale)
I biglietti vincenti finiscono in mano ai deputati di Fratelli d’Italia e Lega che hanno sottoscritto le richieste e che ora, dopo il ripescaggio, puntano al… (la Repubblica)
La carambola dell’emendamento sul Tfr mostra quanto parte del governo tenga a questa misura. In mancanza di un’esplicita pronuncia, da quel momento in poi, i contributi previdenziali verranno automaticamente dirottati verso i fondi pensione. (Il Fatto Quotidiano)