Morto George Foreman. Addio al “bad boy” leggenda del pugilato

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Panorama SPORT

“Diventeremo vecchi e saremo amici”. Chissà se sono diventati davvero amici Mohammed Alì e George Foreman, ma la frase pronunciata dal bad boy cresciuto a Marshall, nel Texas e scomparso poche ore fa resta iconica nel mondo del pugilato perché richiama alla mente il match di Kinshasa del 30 ottobre 1974. Forse l’incontro di pugilato al mondo di cui si è parlato di più. L’ottavo round di quell’incontro resta nella leggenda: il Rumble in the jungle. (Panorama)

Se ne è parlato anche su altre testate

Foreman vanta anche il primato di pugile più anziano ad avere vinto il titolo mondiale lineare. Protagonista assieme a Muhammad Ali di "The Rumble in the Jungle", l’epica battaglia di Kinshasa che, pur culminando nella sua sconfitta, è universalmente considerato l’incontro più epico di pugilato di sempre. (La Gazzetta dello Sport)

Lo ha annunciato la sua famiglia in una dichiarazione. L’ex campione dei pesi massimi George Foreman, che ha combattuto e perso contro Muhammad Ali nell’iconico «Rumble in the Jungle» del 1974 prima di riprendersi il titolo due decenni dopo, è morto all’età di 76 anni. (Gazzetta di Parma)

L’incontro che ha definito la boxe visto dall’angolo di chi ha perso è un gigantesco scherzo. Nulla avrebbe mai potuto preparare George Foreman alla sfida che ne ha segnato la carriera, a Kinshasa, nell’allora Zaire e oggi Repubblica democratica del Congo, il 30 ottobre 1974 (La Stampa)

piffe 22 marzo - 09:48 George Foreman, ex campione del mondo dei pesi massimi, è morto all'età di 76 anni. (Golssip)

Nato in Texas, Foreman è ricordato per la sua lunga carriera pugilistica che lo portò, per due volte, a essere campione del mondo dei pesi massimi. Medaglia d’oro olimpica a Città del Messico 1968, nel 1973 il primo titolo contro Joe Frazier. (LAPRESSE)

Era diventato campione del mondo per la prima volta nel 1973 battendo Joe Frazier, dopo essere stato campione olimpico nel 1968 in Messico. Una leggenda del pugilato che ha regalato brividi ad almeno due generazioni. (Il Sole 24 ORE)