Un futuro di blackout attende il mondo
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Un futuro di blackout attende il mondo L’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) ha pubblicato il rapporto annuale su domanda e consumo di carbone nel mondo, dove scopre di aver sbagliato le previsioni: il picco nel consumo globale del fossile inquinante non è stato nel 2023, ma forse (salvo nuovi errori di previsione) sarà nel 2027. Ma, mentre negli Stati Uniti e in Europa il picco è stato effettivamente già raggiunto e pare essere iniziata la discesa, in Cina e in alcune economie emergenti il consumo cresce con vigore tale da innalzare i livelli globali. (Today.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Se i dati confermano che il consumo di carbone è raddoppiato negli ultimi trent’anni, i big dell’energia non sembrano intenzionati a invertire il trend per il momento: i colossi del calibro di Exxon, Shell, Equinor e Bp hanno inserito le fonti fossili al centro delle strategie, sospendendo i programmi su rinnovabili e taglio delle emissioni di Co2. (Nicola Porro)
La domanda globale di carbone ha raggiunto un altro record quest’anno, ha dichiarato mercoledì l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), prevedendo che il consumo mondiale di carbone si stabilizzerà fino al 2027. (Scenari Economici)
Lo dice pure per il petrolio. La battuta sarebbe pure facile. (ilmessaggero.it)
Quando sentiamo parlare i talebani del verde sembra non esistano alternative al Green Deal: un piano che richiede sacrifici ma necessario per salvare il pianeta. E poco importa se l’Europa recita un ruolo marginale, soprattutto rispetto a colossi come Cina e India: l’integralismo green è così. (Nicola Porro)
Nonostante le promesse green, l'implementazione record di capacità rinnovabile, Greta Thunberg, la vernice degli attivisti-imbrattatori di opere d'arte, il carbone come combustibile fossile continua a far girare il pianeta. (ilmessaggero.it)
La Cop26, cioè la ventiseiesima conferenza sui cambiamenti climatici che si è tenuta in Scozia nel 2021, aveva promesso di “consegnare il carbone alla storia” e sostituirlo con altre fonti energetiche a più basse emissioni. (Start Magazine)