La cesenate Valentina Orioli lascia la Giunta di Bologna
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A sorpresa si è dimessa ieri la cesenate Valentina Orioli, 53 anni, dalla carica di assessora alla Nuova mobilità, infrastrutture e trasporto pubblico locale del Comune di Bologna. “Voglio dare spazio al mio lavoro e alla mia famiglia”, ha motivato così la sua decisione che è stata concordata con il sindaco Matteo Lepore. Ma da fonti vicine all’interessata si apprende che la decisione sarebbe stata di natura politica. (Corriere Cesenate)
Su altre fonti
Magari più nebuloso, vista la centralità nel panorama bolognese della viabilità (tram, cantieri, Passante, Città 30), pochi minuti dopo la composizione dell’Assemblea legislativa (e della giunta regionale nei giorni scorsi). (il Resto del Carlino)
Matteo Lepore spiega come è arrivato alla decisione del rimpasto che ha vede l'arrivo di tre nuovi volti nella squadra del sindaco di Bologna che parla anche della sicurezza idrica di Bologna e dei tanti cantieri bolognesi (il Resto del Carlino)
Daniele Del Pozzo, anconetano classe 1966, fondatore del festival Gender Bender, vincitore di un premio Ubu nel 2018, è il nuovo assessore alla cultura del C… Lasciamoci meravigliare, io ho sempre cercato di agire nel sociale attraverso la cultura». (La Repubblica)
Fratelli d’Italia non va tanto per il sottile sul rimpasto di giunta annunciato sabato dal sindaco Matteo Lepore. «È inqualificabile la modalità con la quale Lepore sta letteralmente disfacendo la giunta per mettere a sedere trombati politici del Pd — ha detto Stefano Cavedagna, eurodeputato meloniano —. (Corriere della Sera)
«È un investimento politico importante», dice il sindaco, Matteo Lepore. Non sono pulizie di Natale e nemmeno, assicura, un segnale alle correnti dentro al Pd. (Corriere della Sera)
Li mettiamo insieme perché, e questo è incontrovertibile, le scelte dell’uno hanno influito su quelle dell’altro. Nelle regole grammaticali della politica ci sono alcune leggi che resistono sempre: i tempi contano, i simboli sono importanti e i vuoti non esistono perché vengono riempiti. (Corriere della Sera)