Muore il produttore e musicista Quincy Jones,aveva 91 anni
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Quincy Jones, uno dei produttori e compositori musicali di maggior successo del Novecento, è morto all'età di 91 anni. Lo scrivono i media americani. Jones "è morto serenamente nella sua casa di Bel Air, circondato dai suoi figli, dai suoi fratelli e dai suoi familiari più stretti", ha detto il suo agente alla Cnn. . (Tuttosport)
Se ne è parlato anche su altre testate
Quincy Jones, che ha esercitato una grande influenza sulla musica americana lavorando con artisti che vanno da Count Basie a Frank Sinatra e che ha poi rimodellato la musica pop collaborando con Michael Jackson, è morto domenica all’età di 91 anni, come ha dichiarato il suo addetto stampa. (RSI.ch Informazione)
Ho avuto la grande opportunità di poter stare con lui in varie occasioni e non dimenticherò mai le storie che mi ha raccontato, e la telefonata che mi fece dopo la caduta delle Torri Gemelle chiedendomi di partecipare insieme ad altri artisti per me leggendari ad un evento per aiutare le famiglie delle vittime". (Corriere Delle Alpi)
Nella settimana di Halloween, TikTok era pieno di video di ballerini e ballerine che rimettevano in scena l’incredibile coreografia di “Thriller” di Michael Jackson. I commenti a questi video mettevano d’accordo tutti, che si trattasse di Boomer, Millennial o Gen Z: «è incredibile», notavano tutti, «quanto questa canzone del 1982 suoni ancora oggi freschissima, irresistibile, perfetta». (Rivista Studio)
Era il 2018, Quincy Jones arrivò a Ischia a bordo di un motoscafo, pochi giorni bastarono per conquistarlo. "Al punto che quando dopo l'ho incontrato, più volte, a Hollywood, mi ripeteva sempre 'Oh Ischia, I love Ischia", racconta oggi Pascal Vicedomini, patron del Global Film & Music Festival. (La Repubblica)
Anche Umbria jazz dà l'addio a Quincy Jones, "una leggenda della musica", protagonista della rassegna umbra nel 2018, in occasione delle celebrazioni del suo 85/o compleanno. "Una carriera che inizia da lontano: aveva 14 anni quando a Seattle cominciò a girare con un ragazzo della Florida di due anni più grande, che suonava il piano e purtroppo aveva gravi problemi di vista, Ray Charles. (Corriere Delle Alpi)
Era l’epoca della coscienza: i musicisti avevano deciso di prendersi cura del mondo, anzi dei disperati del mondo. Si era pensato a un grande concerto (poi arriverà il Live Aid), ma la risposta americana al progetto britannico Band Aid si concretizzò in una canzone, We are the world. (la Repubblica)