Il rebus lombardo-veneto: i tre scenari possibili

Il rebus lombardo-veneto: i tre scenari possibili
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Liberoquotidiano.it INTERNO

Pietro Senaldi 23 novembre 2024 In Lombardia si voterà nella primavera 2027 e in Veneto nell’autunno 2025, anche sei bene informati scommettono che l’appuntamento slitterà al 2026, dopo le Olimpiadi invernali di febbraio, a Cortina. C’è tempo, ma sui giornali è già d’attualità il supposto braccio di ferro tra Fratelli d’Italia e Lega sulle candidature. Ne parlano di più quelli che ne sanno meno, ossia le testate vicine alla sinistra, descrivendo duelli stile “Mezzogiorno di fuoco”. (Liberoquotidiano.it)

Ne parlano anche altre fonti

Le elezioni regionali del 2025 in Veneto e Campania si profilano come un importante banco di prova per gli equilibri politici nazionali. Tra giochi di potere, sfide interne alle coalizioni e scenari futuri, le Regionali si confermano una vetrina fondamentale per comprendere l’orientamento dell’elettorato e le strategie dei partiti. (DiariodelWeb.it)

Come al solito non hanno capito che gli elettori scelgono, in elezioni in cui possono, prima il candidato e poi il partito. I politici, invece, si preoccupano di quanti voti hanno preso alle europee, che sono elezioni particolari o alle politiche, dove non si può scegliere il candidato. (ilgazzettino.it)

Zaia "irrinunciabile". Sentenza-Lega, Durigon avvisa gli alleati (Liberoquotidiano.it)

In Veneto è sfida per il dopo Zaia. Lega e Fratelli d'Italia, lo scontro sulla linea di Salvini

La questione di quel Nord che si sente dimenticato dal partito, accantonato per i sogni nazionali schierati sempre più all’estrema destra (dimenticando che il Carroccio non è nato sotto quella stella). (Corriere della Sera)

La Lega rivendica la presidenza del Veneto anche per il dopo Zaia. (La Voce di Rovigo)

E poco importa se il supposto «invasore» sia un partner della coalizione di centrodestra. Il Piave laggiù scorre sempre calmo e placido, ma continua a mormorare e teme di dover rivivere scenari di forte contrapposizione, se non di guerra. (Corriere della Sera)