A27: Pedaggi più cari e cantieri infiniti, scatta la protesta

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Radio Più INTERNO

L’autostrada olimpica, la strada della “vergogna” tra continui cantieri, gallerie prive di segnali telefonici Il 2025 inizia in salita per gli automobilisti: il pedaggio da Belluno alla barriera di Mestre sulla A27 è salito a 9,20 euro, complice un aumento dell’1,8% deciso da Aspi. Ma i rincari non sono l’unico problema. Gli utenti lamentano i cantieri perenni che riducono la carreggiata a una sola corsia fino a Vittorio Veneto, causando rallentamenti e disagi. (Radio Più)

Ne parlano anche altre fonti

Autostrade più care nel 2025: in quali tratte si registrano aumenti Autostrade più care nel 2025: in quali tratte si registrano aumenti (Virgilio Notizie)

Il governo ha fatto marcia indietro sugli aumenti ai pedaggi autostradali, inizialmente bloccati in sede di discussione sulla manovra di bilancio e poi, invece, varati con un “adeguamento tariffario” del Ministero dei Trasporti dell’1,8% sulle tratte gestite da Autostrade per l’Italia. (SavonaNews.it)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Pedaggi: un altro salasso, ma nessun rincaro in A21

La potremmo definire la rivolta della Liguria, quella che sta andando in scena dopo la notizia shock che riguarda l'aumento delle tariffe dei pedaggi autostradali. Con l'avvio del 2025 è ufficiale il rincaro dei costi, di 1,8%, che riguarda le tratte gestite da Autostrade per l'Italia. (Primocanale)

La decisione presa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), pur mantenendo invariate le tariffe per 22 delle 23 Società Concessionarie Autostradali, prevede infatti adeguamenti specifici per alcune tratte, in linea con l’inflazione programmata per il nuovo anno e in conformità con gli aggiornamenti previsti dai Piani Economico-Finanziari. (QuiFinanza)

Un provvedimento che, dopo gli emendamenti approvati, riguarderà soltanto uno dei 23 concessionari che gestiscono caselli e tratti autostradali della penisola: Autostrade per l’Italia che ha recentemente cambiato gestore passando dalla famiglia Benetton allo Stato che ne detiene il 51% con Cassa depositi e prestiti mentre l'altro 49% è in mano ai due fondi d'investimento stranieri Blackstone e Macquarie. (La Provincia di Cremona e Crema)