Il perdono, motore della giustizia sociale
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Quando un caro amico sacerdote, morto qualche anno fa, iniziava il sacramento della confessione, faceva qualcosa di inusuale. Dopo il segno della croce, recitava immediatamente la formula dell’assoluzione. Stupito, gli chiesi il perché. La sua risposta è rimasta scolpita in me: «Pensi che il Signore ti perdoni perché confessi i tuoi peccati? Ma Lui ti ha perdonato molto prima e in una misura che neanche immagini. (Avvenire)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Nella cattedrale di Santa Maria Assunta ha incontrato vescovi, sacerdoti, diaconi, consacrati e consacrate ed i seminaristi della Corsica, prima della recita dell'Angelus l'appello per la pace in Ucraina e in Medio Oriente. (Vatican News - Italiano)
"Spes", il titolo del Giubileo che inizierà il 24 dicembre, e "Pace". Sono queste le parole scelte da Papa Francesco per la messa di domenica in Place d’Austerlitz ad Ajaccio, in Corsica. La prima sulla seduta di Bergoglio, la seconda a sovrastare il palco allestito sotto la statua di Napoleone Bonaparte. (Euronews Italiano)
Non era mai accaduto in altre trasferte internazionali del Pontefice, ma non era neanche mai accaduto che un tragitto fosse così breve. Il motivo, i tempi strettissimi del viaggio (meno di 40 minuti). (Vatican News - Italiano)
ACI Stampa “Nel 2025 la Chiesa Cattolica celebra il Giubileo, evento che riempie i cuori di speranza. E’ un evento che ci spinge a ricercare la giustizia liberante di Dio su tutta la terra”. Lo scrive il Papa nel messaggio per la 58/ma Giornata Mondiale della Pace, che si celebra il 1° gennaio 2025 sul tema “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”. (Valledaostaglocal.it)
Papa Francesco è stanco. (ilmessaggero.it)
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano Torna a prendere carta e penna, Papa Francesco, e come il 19 novembre con il nunzio in Ucraina, invia una lettera al suo rappresentante nella Federazione russa, monsignor Giovanni d’Aniello, per esprimere anzitutto il dolore per una guerra estenuante e prolungata che rappresenta una “grave ferita inflitta alla famiglia umana”, e poi per incoraggiare a “rinnovati sforzi diplomatici” che frenino il conflitto e portino alla pace. (Vatican News - Italiano)