La maledizione del Circo Massimo, dal regalo ai Rolling Stones al terremoto Travis Scott
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Per gli artisti è un punto di arrivo, per il Campidoglio un biglietto da visita da distribuire in tutto il mondo. Il rischio, per entrambi, è quello di andare a sbattere o di perdersi dentro se stessi, come capitato al 73enne di Primavalle soccorso due giorni fa dagli agenti di Polizia locale che non ricordava più nulla della sua vita, se non la sua squadra del cuore: «So’ da Roma». Difficile parlare di casualità: è una vera e propria maledizione quella che ruota attorno al Circo Massimo, croce e delizia dei grandi eventi capitolini, che attraggono artisti di fama internazionale, fanno felici decine di migliaia di persone, rendendo la vita infernale a tutte le altre per diversi giorni. (Repubblica Roma)
Ne parlano anche altri media
"Sono sempre me stesso, non so fare l'attore, faccio musica e la musica non può essere censurata, scrivo quello che vedo e vivo quello che scrivo. Lo scrive sui social Tony Effe, commentando così il caso della sua esclusione dal concerto di Capodanno di Roma (Tuttosport)
Se non è censura, cosa che il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha smentito con decisione, è di scuro un passo falso, che rischia di lasciare la Capitale senza party di Capodanno, a meno che il primo cittadino non decida di esibirsi con la sua chitarra. (Avvenire)
E ancora oggi, con la speranza di riuscire a coprire la falla lasciata da Tony Effe nel cartellone di Capodanno. Perché il concertone del Circo Massimo non c’è più dopo che, in solidarietà con il trapper romano, sono usciti di scena anche Mahmood e Mara Sattei. (Repubblica Roma)
"Il testo di un cantante può fare schifo e venire criticato, ma non si può dire a un cantante cosa può cantare e che parole può utilizzare. (Liberoquotidiano.it)