Doccia fredda sul biomedicale e fiume di denaro per le Regioni: per la Corte il payback è legittimo

Doccia fredda sul biomedicale e fiume di denaro per le Regioni: per la Corte il payback è legittimo
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La Pressa SALUTE

La Corte si è pronunciata con due sentenze (n. 139 e n. 140) sul meccanismo del payback che, ricorda la Corte “è regolato da diverse norme di legge. La disciplina principale è contenuta nell’art. 9-ter del decreto legge n. 78 del 2015. Le disposizioni di questo articolo stabiliscono un tetto alla spesa regionale per i dispositivi medici. Se la regione supera il tetto, le imprese che forniscono i dispositivi ai Servizi sanitari regionali sono tenute a contribuire parzialmente al ripiano dello sforamento. (La Pressa)

La notizia riportata su altre testate

"La sanità non può essere pagata con i soldi di chi fa impresa", spara Massimiliano Boggetti, coordinatore della Commissione sanità di Confindustria Toscana e imprenditore nel campo dei dispositivi medici. (LA NAZIONE)

La Corte Costituzionale si è pronunciata con due sentenze sul meccanismo del payback per il settore dei dispositivi medici, che non risulta irragionevole né sproporzionato , seppur con diverse criticità . (Nurse24)

«La decisione della Corte Costituzionale di confermare il meccanismo del payback - imposto alle imprese produttrici di dispositivi medici erogati alle strutture sanitarie sulle cifre eccedenti i tetti di spesa - avrà come conseguenza il fallimento di migliaia di imprese, soprattutto quelle medio-piccole, che saranno costrette a pagare le inefficienze della pubblica amministrazione». (Sanità24)

Payback sanitario, rischio default: "Se resta finiamo tutte in rosso"

Riproduzione riservata 22 LUG (Quotidiano Sanità)

E una vittoria per la Regione, nonostante non sia un provvedimento immediatamente esecutivo. Ma la sentenza della Corte Costituzionale è sicuramente una sconfitta per i privati. (LA NAZIONE)

La conseguenza di questa decisione, però, significa un pesante fardello per il settore biomedicale italiano, poiché il giudizio di "non illegittimità" della norma che chiama le aziende fornitrici di materiali e strumentazioni biomedicali, essenziali per il funzionamento degli ospedali e, in generale, della sanità, a concorrere per il 50% (poi ridotto al 48%) al ripiano del deficit accumulato nei bilanci sanitari delle Regioni per il periodo successivo al 2015 costituisce una concreta minaccia al futuro di un comparto strategico. (il Resto del Carlino)