Draghi, diretta Senato: «Nostra sicurezza messa in dubbio da svolta Trump. Difesa Ue passaggio obbligato, serve debito comune»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Di Valentina Pigliautile Il luogo scelto, nemmeno a dirlo, è quello delle grandi occasioni. Anche se, ironizza qualcuno, «forse ci staremo un po’ stretti». Nella Sala Koch di Palazzo Madama (capienza 130 posti), alle 10 di questa mattina, sono attesi circa 150 parlamentari di sei commissioni: Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato. Ma pazienza, perché d’altronde è da qui, da Palazzo Madama, che è partita la richiesta di audire Mario Draghi quattro mesi fa, e nel derby dei grandi “eventi” contesi tra i due rami del Parlamento, Montecitorio ha già “conquistato” l’audizione di John Elkann fissata per domani. (ilmattino.it)
Ne parlano anche altre testate
Oggi è «ancora più urgente» per l'Ue spingere sull'acceleratore della competitività. (Secolo d'Italia)
Ma il problema è che ciascun Paese punta a fare profitti con le sue aziende a discapito degli altri.Poche ore prima del premier Giorgia Meloni è toccato a Mario Draghi parlare i... (La Verità)
L'ex premier e presidente della Bce presenta il suo Rapporto sulla competitività, già illustrato al Parlamento europeo il 17 settembre scorso. Difesa comune europea – “un passaggio obbligato” – debito comune e sicurezza dopo la svolta di Donald Trump sono i temi principali sul tavolo. (la Repubblica)
Lo si può chiamare il paradosso di Mario Draghi, cedere un po’ di sovranità per avere più sovranità. L’ex presidente del Consiglio e della Banca centrale europea ha preso in prestito le battute di Carlo Azeglio Ciampi ai tempi dei negoziati sull’euro. (L'HuffPost)
Lo scorso 9 settembre – quando Mario Draghi presentava il suo rapporto sulla competitività a Ursula von der Leyen – Donald Trump non era ancora presidente e molti scommettevano non lo sarebbe diventato. (La Stampa)
Questa insieme ad una contrazione dei salari, che sono stati usati dai vari stati membri come strumento di competitività in Ue, hanno portato il Vecchio continente ad avere un eccessivo surplus commerciale verso l’estero e più nel dettaglio verso gli Usa. (Italia Oggi)